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Giovane di 24 anni ferito gravemente da tre diciannovenni a Crotone: investire con urgenza nell’Educazione ai diritti civili, alla legalità e alla cittadinanza attiva

"Il CNDDU esprime profonda preoccupazione in merito alla notizia riportata dalla stampa riguardante la violenta aggressione avvenuta a Crotone nella notte tra il 14 e il 15 giugno, che ha visto vittima un giovane di... "


"Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda preoccupazione in merito alla notizia riportata dalla stampa riguardante la violenta aggressione avvenuta a Crotone nella notte tra il 14 e il 15 giugno, che ha visto vittima un giovane di 24 anni, ferito gravemente da tre diciannovenni successivamente identificati e denunciati per lesioni personali aggravate


Al di là della gravità dell’atto in sé, ciò che desta sconcerto è l’omertà dei presenti, che non solo si sono sottratti dal prestare aiuto alla vittima, ma non hanno nemmeno allertato le forze dell’ordine. Tale atteggiamento rappresenta un inquietante segnale del deterioramento del senso civico e della responsabilità collettiva all’interno di alcune fasce giovanili. Questo episodio non può e non deve essere derubricato a semplice fatto di cronaca. È piuttosto il sintomo di una deriva culturale e sociale in cui l’indifferenza, l’insensibilità e, in alcuni casi, la paura o il compiacimento, si sostituiscono alla solidarietà, all’empatia e al rispetto delle regole fondamentali della convivenza civile.


Come CNDDU, ribadiamo la necessità di investire con urgenza nell’Educazione ai diritti civili, alla legalità e alla cittadinanza attiva. Occorre un patto educativo tra istituzioni scolastiche, famiglie, forze dell’ordine e realtà associative, che promuova un’azione culturale profonda e duratura, capace di contrastare il disagio giovanile e la violenza urbana non solo con strumenti repressivi, ma attraverso un lavoro educativo e preventivo.


Apprezziamo il lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dalla Procura della Repubblica che, nonostante le difficoltà operative, sono riusciti a identificare i responsabili dell’aggressione. Tuttavia, riteniamo che la risposta più efficace alla violenza giovanile non possa limitarsi all’intervento repressivo: è indispensabile che la scuola venga valorizzata come presidio di legalità e spazio privilegiato per la costruzione di una cultura dei diritti umani".



Facciamo appello alle autorità locali, al Ministero dell’Istruzione e del Merito e a tutte le componenti del mondo educativo affinché si attivino percorsi strutturati e continui di formazione e sensibilizzazione sui temi della legalità, della nonviolenza e della responsabilità sociale.

Solo una comunità educante coesa e determinata potrà spezzare il silenzio dell’omertà e restituire ai nostri giovani l’esempio e la speranza di un futuro fondato sulla dignità, sul rispetto e sulla giustizia.


di LA REDAZIONE



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