A seguito della convocazione dei sindacati da parte del Ministero dell'Istruzione nella mattinata dell’11 aprile, durante l'incontro è stato illustrato lo schema di Decreto Interministeriale che andrà ad attuare quanto previsto dalla Legge di Bilancio 234/21 in merito alla previsione di organico-docente di diritto anno scolastico 2022/2023 da destinare alle classi costituite in deroga al DPR 81/2009.
Si tratta di un provvedimento di riduzione numerica per supportare gli istituti che rilevano, nella generalità dei propri iscritti/e, un contesto socio-economico e culturale svantaggiato e diffuse condizioni di dispersione scolastica.
Il Ministero ha sottolineato gli indicatori di status sociale, economico e culturale come definiti nell’ESCS - Economic, Social an Cultural Status sulla base dei dati relativi all’a.s. 2020/2021, nonché quelli di dispersione scolastica sulla base degli esiti delle prove INVALSI.
Questi parametri, dovrebbero servire per decidere come e dove si potranno costituire classi a numero ridotto rispetto al DPR 81/2009.
Gli USR possono altresì derogare anche in aree di disagio “legate a specifiche situazioni locali, con particolare riguardo ai comuni montani e alle piccole isole o legate a situazioni emergenziali o a particolari condizioni olografiche”.
FLC CGIL si è dichiarata contraria a questa procedura in quanto si basa su “parametri non oggettivamente riscontrabili per giustificare la destinazione dei posti.”
“L’affidamento all’INVALSI, poi, appare eccessivo perché le condizioni di svantaggio nelle scuole risultano molto più complesse rispetto agli esiti dei test e richiedono analisi più profonde e strutturate.”
di VALENTINA ZIN
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