Docenti PRECARI: 86mila supplenti annuali su 232mila hanno più di 45 anni. ANIEF: occorre introdurre il DOPPIO CANALE DI RECLUTAMENTO e ASSUMERE a TEMPO INDETERMINATO TUTTI GLI IDONEI dei Concorsi
- La Redazione
- 21 ore fa
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Una percentuale rilevante dei docenti precari delle scuole italiane continua a lavorare con contratti a tempo determinato per decenni rimandando a...

Una percentuale rilevante dei docenti precari delle scuole italiane continua a lavorare con contratti a tempo determinato per decenni rimandando a chissà quando la tanto attesa immissione in ruolo: il 30 per cento dei nostri supplenti ha infatti un’età compresa tra i 45 e i 54 anni.
Da una analisi dei numeri emessi dal Ministero dell’Istruzione risulta che dei 232 mila precari che hanno stipulato una supplenza annuale non corso dell’anno scolastico indicato, quasi 86 mila hanno almeno 45 anni: tra questi, fino a 54 anni sono 62.360, mentre altri 23.552 hanno un’età superiore.
È significativo che i supplenti over 45 anni siano superiori a coloro che a livello sempre anagrafico hanno fino a 34 anni: questi ultimo, infatti, sono appena 71.189 unità. E i precari over 45 superano anche la fascia intermedia di supplenti che va dai 35 ai 44 anni, che in tutto comporta 75.371 supplenti complessivi.
Guardando invece alla tipologia di contratto - annuale o fino al termine delle lezioni – dai numeri ministeriali risulta che la maggior parte dei supplenti lavora con contratti fino al 30 giugno: oltre 177 mila sottoscrivono supplenze fino alla fine del mese in cui terminano le lezioni, mentre non arrivano a 55 mila i docenti precari che stipulano contratti su posti vacanti e disponibili con scadenza 31 agosto.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, dichiara: “questi dati ci dicono che il sistema di reclutamento dei docenti italiani è tutto da rivedere. Ecco perché abbiamo esigenza di introdurre il doppio canale di reclutamento, per poi procedere con un piano di immissioni in ruolo straordinario su tutti i posti vacanti e disponibili. Ecco perché 100.000 cattedre in deroga, quindi con scadenza fino al 30 giugno dell’anno successivo, vanno collocate negli organici di diritto: in questo modo, si arriverebbe finalmente ad avere una continuità didattica reale, in modo che rappresenti una svolta rispetto all’attuale modello di reclutamento che porta a far cambiare al 60% degli alunni con disabilità il docente di sostegno almeno una volta l’anno. Inoltre, è importante che vengano assunti a tempo indeterminato tutti gli idonei dei concorsi che si sono susseguiti a partire dal 2020, come pure coloro che - ha concluso il leader dell’Anief - sono collocati nelle Gps laddove siano esauriti i candidati nelle graduatorie di merito e nelle Gps”.
di VALENTINA TROPEA
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