“Gratteri ai giovani, imparate dalla vita. Nel pianto di un vecchio, proprio lì nasce l’educazione che forma davvero"
- La Redazione
- 30 giu
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Aggiornamento: 7 giorni fa
Il procuratore della Repubblica di Napoli lancia un messaggio potente ai ragazzi: "La vera crescita viene dall’incontro con la fragilità e la memoria."

Il procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, nelle sue conferenza ci mostra sempre tutta la sua tenacia e caparbietà, fa di tutto per poter mettere in salvo una società che sta fallendo in termini di valori e principi. Oltre alle vicende mafiose, Gratteri, ha a cuore il futuro dei giovani, la loro educazione, proprio ai ragazzi dedica queste parole: “Incominciate ad impegnarvi, andate negli ospedali geriatrici dove ci sono i vecchi abbandonati dai figli egoisti. Andate a trovare quei vecchi, state 10 minuti, un quarto d’ora davanti al letto di un vecchio che non parla con nessuno da giorni”.
Il procuratore lancia una sfida, dice ai giovani di andare negli ospedali a visitare gli anziani soli ed emarginati. Abbandonati proprio da chi doveva prendersene cura, abbandonati da chi è stato cresciuto ed educato da loro, ma ai quali non è stato restituito lo stesso amore, continua: “ Non è solo un atto di generosità nei confronti di quel vecchio ma vi aiuta a formarvi, vi aiuta a crescere, vi forgia, vi fa capire la durezza della vita”. Nei corridoi degli ospedali passano migliaia di storie, migliaia di racconti di vita, quella vita raccontata da chi ha affrontato anni duri, di fame, di guerra, di vera povertà. Una mentalità ormai abbandonata e in disuso, sostituita da un abuso di materialismo sproporzionato. A tal proposito il procuratore afferma: “Soprattutto voi ragazzi partire da qui fate questo esperimento: Andate nei centri per tossicodipendenti, andate da chi ha bisogno e vedete come tornare cambiati. Incominciate a pensare ad altro, non pensate alle scarpe da 300 euro o al telefono da settecento euro. Incominciate a capire che sono altri i problemi della vita, i piaceri della vita, le soddisfazioni della vita”.
La critica di Gratteri è dura e indirettamente coinvolge anche i genitori, che a tutti i costi soddisfano le richieste dei figli. Richieste esagerate, richieste che proprio quei “vecchi” abbandonati negli ospedali non capirebbero mai, perché loro al denaro davano un altro valore. Per loro il denaro rappresentava sacrifici, rinunce, delusioni non apparenza ed esibizionismo. Conclude il suo intervento Gratteri: “Perché io quando piange un bambino, quando piange una donna, quando piange un ragazzo, sì mi dispiace, ma non è un dramma, non è la fine del mondo. Io divento veramente triste, mi dispiace tantissimo, non sopporto i vecchi piangere. Quando un vecchio piange vuol dire che è arrivato, alla convinzione, alla determinazione che lui sta per morire e la sua vita è fallita. Non ha nulla, perché è solo in quel letto”.
Per il procuratore della Repubblica di Napoli, assaporare la vita vuol dire anche saperne apprezzare i dispiaceri, e gli anziani questo lo conoscono bene. Per un giovane questo tipo di sfida proposta dal procuratore, può essere davvero l’inizio di un vero cambiamento. Provare a ripartire dalle radici, dai saperi autentici, dall’esperienza di mani ruvide, da volti impreziositi da rughe profonde, che hanno saputo vivere una vita completa fatta di sconfitte ma anche tante gioie e soddisfazioni.
di NATALIA SESSA
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