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Pellai: "Perderci e ritrovarci è ciò che facciamo più volte nella vita. Continuare ad andare, anche dopo una brutta caduta, è la vera sfida perché vivere significa ripartire"

La vita, dunque, ci mette alla prova e non mancano i momenti difficili nei quali ci sentiamo persi e disperati, quasi disorientati, eppure esistono occasioni grazie alle quali…

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Ognuno di noi percorre il suo cammino fidandosi delle proprie sensazioni, facendo affidamento sulle proprie capacità, imparando a modulare le proprie emozioni, ed alle volte però possono essere molteplici le difficoltà da fronteggiare durante quel percorso che appare più irto e difficoltoso, un sentiero ancora non battuto che ci regala però al contempo la percezione della scoperta, la gioia della conquista.


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A tal fine Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Milano, attraverso una disamina significativa e pregnante, esprime il suo pensiero in merito senza esitazione, affermando che:

“Ci perdiamo più volte. Trovare il sentiero non sempre è facile. Perché a volte il nostro sentiero non è stato battuto da nessuno. Prima di noi, nessuno lo ha calpestato, segnato e camminato. Dobbiamo perciò aprire la pista. Andare in una zona che ci si apre davanti allo sguardo con tutto il potere dell’ignoto. Ogni passo, ci fa sentire in pericolo. Ma ogni passo avanti ci regala anche la percezione della scoperta, la gioia della conquista”.

Esistono, dunque, sentieri semplici da percorrere ed altri, invece, impervi, ed allora spesso ci si troverà di fronte ad un bivio e ci si chiederà quale sia la giusta direzione da prendere, quale sia la strada giusta lungo la quale incamminarsi.

 “Ci sono sentieri che sembrano autostrade. È facile, lì, fare avanzare il passo. Basta muoversi. E tutto succede. Esattamente come doveva essere.

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Altri sentieri invece sono impervi. Ti franano sotto i piedi. Ti fanno scivolare su sassi che non avevi visto. Ti sconvolgono per quanto sono irti, che arrivare in cima significa rompere il fiato, fino quasi a morirne.

Poi, spesso, ti trovi di fronte ad un bivio. Qual è la direzione da prendere? E se poi sbaglio? Così il proseguire il cammino si contamina con la paura di perdere la via, di aver imboccato la strada sbagliata. Sei lì che prosegui, ma intanto la tua mente continua a dirti: Forse dovresti ritornare indietro. A quel punto devi imparare a tenere sotto controllo molte cose. Il percorso, la ricerca della meta, l’ansia di non farcela, il fiato che manca, il dolore alle giunture che, passo dopo passo, cerca di frenarti, di farti dire: ‘Adesso basta, non ce la faccio più’.


Ma poi succede che… Succede che una voce, da dentro, ti spinge a non mollare. ‘Ce la puoi fare, sì, ce la puoi fare’. Succede che più avanzi e più quella sensazione di fatica sa mettersi sullo sfondo. No, non scompare, ma non è più così d’intralcio e alla fine te la tieni, come una compagna di viaggio. Succede che cominci a sentire forte e irrefrenabile il desiderio di conoscere cosa c’è in cima, dove porta il sentiero, cosa proverai nel momento in cui, arrivato alla meta, sentirai di aver compiuto un cammino che, sconosciuto all’inizio, è diventato nel percorrerlo.

È così che la vita accade. E mentre lei accade, noi siamo pellegrini e viandanti. Uomini e donne che si muovono. E che in quel movimento possono perdersi. Oppure ri-trovarsi”, queste le parole di Alberto Pellai con le quali continua la sua profonda riflessione.


La vita, dunque, ci mette alla prova e non mancano i momenti difficili nei quali ci sentiamo persi e disperati, quasi disorientati, eppure esistono occasioni grazie alle quali poterci riscattare, dove poter ritrovarsi, riscoprendo una speciale forza interiore che ci spinge ad andare avanti, a non mollare, facendoci sperimentare la consapevolezza del percorso nonostante l’incertezza del traguardo.

 

“La vita è fatta di infiniti episodi, alcuni bellissimi. Altri terribili.

Continuare ad andare, anche dopo una brutta caduta, è la vera sfida.

Il cammino della vita non fa sconti a nessuno.

Tutti prima o poi dovremo confrontarci con il male, il dolore, la sconfitta.

Fermarsi, quando ciò accade? Proseguire lacerati dalla fatica?

Chi prosegue non dimentica il dolore provato. Lo attraversa.

Usa la fatica dei propri passi come motore che spinge ad andare avanti.

Solo così la vita non si ferma e può regalare nuovi squarci di luce, strappandoci al buio.


Vivere è andare, sostare, ripartire. Abbassare lo sguardo sul percorso per poi alzarlo verso il cielo.

Siamo pellegrini e viandanti. Camminatori e cercatori di quiete.

Desiderosi di movimento, quando fermi. In cerca di riposo, quando in cammino.

Non ci sono traguardi, in tutto questo.

Ci siamo noi in cammino”, in tal modo conclude la sua significativa disamina lo psicoterapeuta.

Occorre, pertanto, trasmettere ai giovanissimi un importantissimo messaggio: il cammino della vita non fa sconti a nessuno e ci si troverà ad affrontare momenti bellissimi ma anche altrettanti momenti difficili ed è proprio nei momenti più complicati che dovremo imparare ad andare avanti nonostante una brutta caduta, trasformando le nostre vicissitudini in opportunità di crescita personale, così da non fermarci e da utilizzare la fatica dei nostri passi come motore che spinge ad andare oltre, affrontando il nostro dolore per poter ritrovare se stessi.

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di VALENTINA TROPEA

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