Bruzzone: "La vera donna? Punta anche sulle curve del cervello. La bellezza che lascia il segno non si vede in una foto"
- La Redazione
- 28 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 7 giorni fa
“Scegliete che tipo di messaggi volete veicolare, siete molto di più di questo, è meglio che ve ne rendiate conto il prima possibile..."

“Sarò brutale nelle mie affermazioni, lo so, ma temo che non ci sia una strada diversa per poter far arrivare il messaggio”. Dura e severa la psicologa e criminologa Roberta Bruzzone, le sue critiche le rivolge ad una generazione che si sta sempre più privatizzando di principi e valori imprescindibili.
In particolar modo le sue parole taglienti le rivolge alle giovani donne, alle ragazze, e afferma: “Sono queste le donne della nuova generazione, quelle che tra vent’anni saranno madri? Abbiamo creato questo prototipo, c’è così bisogno di mostrarsi in maniera veramente esplicita?”. In questo panorama parte della responsabilità possiamo attribuirla certamente ai social. L’avvento di Facebook, Instagram ha velocizzato questo processo e ha velocizzato di molto anche la crescita, la curiosità e la scoperta del mondo adulto ai giovani. Ci siamo spesso battuti per la nuova generazione per far sì che le loro idee, le loro decisioni fossero prese sempre più in considerazione per affermare la loro individualità, il loro “io”, ma lo scenario che ci sta descrivendo l’esperta ci porta a riflettere profondamente, continua così Roberta Bruzzone:
“Non è un problema morale, il problema è: “il messaggio qual è?”. Qual è il valore che ti assegni con una foto del genere? Perché quello è il vero problema, non quello che ti danno gli altri, ma quello che ti assegni tu”. Come spesso ci ha suggerito l’esperta ciò che conta in maniera imprescindibile è la nostra opinione, sono le nostre idee e questo è fuori discussione, ma è importante capire quale messaggio vogliamo trasmettere, quale immagine dare al nostro biglietto da visita.
Affermare le proprie idee non vuol dire ledere la dignità, il decoro, il rispetto verso se stessi, come dichiara l'esperta: “Puoi esistere fuori da quel tipo di concetto, possiamo pensare di poter puntare anche sulle curve che abbiamo in testa. Cominciamo a farci queste domande, è questo il tipo di donna che vogliamo portare avanti? Io mi auguro che ci siano delle alternative”. L’aspetto estetico, è solo la copertina, di infinite pagine e di infiniti mondi che possiamo essere. È importante che i giovani, uomini e donne indistintamente, sappiano che ciò che conta e dura nel tempo sono le loro capacità, le loro potenzialità che non hanno nulla in comune con una bella fotografia, conclude la psicologa: “Scegliete che tipo di messaggi volete veicolare, siete molto di più di questo, è meglio che ve ne rendiate conto il prima possibile”.
di NATALIA SESSA
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