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Docenti e Ata, Pensione a 70 anni dal 2027. ANIEF: "È lavoro gravoso e usurante chiediamo l'uscita a 63,5 anni applicando quota 97,5"

"Il 90 per cento di dipendenti, compresi i lavoratori della scuola (escludendo solo i maestri dell’Infanzia), dal 2027 potrà accedere alla pensione di vecchiaia soltanto... "

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Se la Manovra 2026 passasse così come è stata approvata con il testo della legge di bilancio per l'anno finanziario 2026 e il bilancio pluriennale per il triennio 2026-2028, il 90 per cento di dipendenti, compresi i lavoratori della scuola (escludendo solo i maestri dell’Infanzia), dal 2027 potrà accedere alla pensione di vecchiaia soltanto raggiungendo quota 109-110, pari alla ragguardevole somma dell’età anagrafica e degli anni di contributi riconoscibili.

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In pratica, lascerà il lavoro alle soglie dei 70 anni. “Di fatto – commenta oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – si andrà in pensione adottando quote superiori di oltre 10 anni a quelle che si applicavano qualche lustro fa. Francamente, lasciare il lavoro così tardi, soprattutto per occupazioni logoranti come ad esempio quella dell’insegnante, appare a dire poco paradossale. Il nostro sindacato ha raccolto 130 mila firme per chiedere che quello del personale che opera nella scuola venga considerato un lavoro gravoso, quindi da considerare per l’uscita dal lavoro a 63,5 anni, ma anche usurante, quindi applicando quota 97,5.

A questo proposito, per l’adozione di deroghe specifiche per il personale della scuola, abbiamo predisposto - conclude Pacifico - un emendamento apposito nella Legge di Bilancio in discussione al Senato”.

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di LA REDAZIONE



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