top of page

Carta docente a 350 euro, drastico taglio ma Anief non ci sta e chiede supporto ai docenti. Ecco perché non spostare la somma nel cedolino...

"Pacifico quindi dice che “è giusto rinunciare agli attuali 500 euro di Carta del docente per avere meno di 180 euro netti in ... "

ree

ree

Ci sono importanti novità sulla Carta del docente utile annualmente a fare svolgere ai docenti corsi di formazione professionale e a dotarli di strumenti tecnologici utili a migliorare la didattica: prima di tutto vanno ricordati gli esiti della sentenza della Corte di giustizia europea con la sentenza del 3 luglio 2025 (causa C-268/22), che ha stabilito che la Carta del Docente va attribuita anche ai docenti supplenti brevi e saltuari e la sentenza n. 121/25 della Corte Costituzionale, che ha ribadito già quanto espresso dalla Cassazione, sezione lavoro, il 27 ottobre 2023, su ricorso difeso dai legali Anief, ovvero che la card per l’aggiornamento professionale da 500 euro per anno scolastico va assegnata anche ai docenti supplenti al termine delle attività didattiche (30 giugno) e che eventuali carenze di finanziamenti pubblici sono un onore dello Stato e delle sue amministrazioni, anche locali.

ree

Il ricorso sollevato dalla Cassazione su richiesta dei legali Anief nasceva da intervento dell’ultima Legge di Bilancio che conferma l’assegnazione a regime ai docenti supplenti annuali (31 agosto), autorizza la possibile riduzione dell’importo dei 500 euro a decorrere dal 2026, mentre ultimo decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45, chiede la rendicontazione delle procedure di spesa: la novità è che i soggetti presso cui la Carta viene utilizzata dovranno trasmettere le fatture entro 90 giorni dalla validazione dei buoni, pena la decadenza dal rimborso.


ree

A tal proposito, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha invitato il Governo a stanziare ulteriori risorse per impedire la riduzione dell'assegno, ad ampliare la platea dei destinatari come sancito dalle pronunce delle magistrature nazionali ed europee e a estendere la spese anche a prodotti hardware, stampanti, cartucce, telefoni quali strumenti fondamentali per il lavoro oltre che a estenderla al personale educativo ed amministrativo.


La polemica su una possibile trasformazione dell'importo da bonus a reddito imponibile.

ree

A questo clima di incertezze si aggiunge la polemica scoppiata nel web per via della proposta di alcuni sindacati di trasformare il bonus in reddito da busta paga che di fatto però per contratto porterebbe con oneri dello stato alla riduzione vistosa dell'importo, una possibilità, quest’ultima, che per diversi motivi Anief non vuole neanche prendere in considerazione.

Numeri alla mano – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - non conviene spostare nei cedolini degli stipendi gli stanziamenti pubblici della card per l’aggiornamento dei docenti.

ree

ree

Prima di tutto perché i 500 euro non sarebbero più netti, ma configurati come ‘lordo Stato’, quindi si ridurrebbe la somma almeno a 350 euro. Inoltre, proprio perché dovrebbero essere per contratto e non per ricorso - come vinciamo ora coi legali Anief - estesi a tutto il personale supplente al 30 giugno (forse anche ai precari brevi e saltuari) il budget annale per singolo insegnante si ridurrebbe a 300 euro. E questa somma, destinata a 900 mila persone, al lordo Stato sarebbero 200 euro lordo dipendenti, cioè meno di 15 euro netti al mese, neanche 180 euro netti”.



Pacifico quindi dice che “è giusto rinunciare agli attuali 500 euro di Carta del docente per avere meno di 180 euro netti in busta paga? Se si è coscienti di questo, se è meglio avere molti meno soldi in busta paga, allora è giusto dare seguito a quanto portano avanti da alcuni sindacati in sede di rinnovo del contratto scaduto da un anno. Se invece si è favorevoli a conservare il bonus come vorrebbe Anief, chiediamo che il personale ci sostenga e ci supporti. Noi siamo i primi a chiedere di utilizzare risorse non ancora assegnate per il rinnovo del contratto ma la risposta avuta dal web è chiara, per pochi euro in busta paga in più si perderebbe più della metà dell'assegno non tassato”.


Lo stato dei ricorsi in tribunale e le esecuzioni

Come si legge nella stampa nazionale sono ormai migliaia i ricorsi presentati ai Tar regionali, gratuitamente dai legali Anief per ottemperare alle migliaia di sentenze dei giudici del lavoro che assegnano fino a 3.000 euro di bonus per i cinque anni precedenti. Spesso infatti lo Stato non attribuisce subito la carta costringendo i precari a nuovi ricorsi il cui costo poi ricade sui cittadini con gravi danni all'erario che dai magistrati del Piemonte sono stati trasmessi alla Corte dei Conti. A tal proposito Pacifico ricorda come abbia segnalato al ministero dell'istruzione la necessità di ottemperare alle sentenza senza nuovi ricorsi alla magistratura amministrativa; “siamo convinti che prima o poi ogni precario avrà ciò che gli spetta senza gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini per inerzia o resistenza dell'amministrazione”, ha concluso il leader Anief.


di LA REDAZIONE



EDUCAZIONE
E CULTURA

NUOVI BANNER - 2 (2000 × 2160 px) (2).jpg
ID CERT (3).jpg
SUCCESSO 1
AUMENTA IL PUNTEGGIO IN GRADUATORIA DOCENTI
SUCCESSO 1
BANNER - NUOVA HOME PAGE

GPS 2024 2026

AUMENTA IL PUNTEGGIO IN GRADUATORIA DOCENTI
BANNER - NUOVA HOME PAGE

INVIACI IL TUO COMUNICATO

info@ascuolaoggi.it

ascuolaogginews@gmail.com

A scuola oggi è un portale che tratta notizie su quanto accade nel mondo scuola. Notizie per docenti di ruolo, docenti di sostegno, docenti precari, personale ATA, educatori, genitori e alunni. Inoltre le sezioni dedicate ai membri offrono servizi aggiuntivi: corsi gratuiti e supporto a quanti richiedono informazioni.

bottom of page