ANDREOLI : IL CONTRASTO TRA PADRI E FIGLI È SINTOMO DI CRESCITA. ECCO COME I GENITORI POSSONO CAPIRE COME RAGIONA LA MENTE DI UN ADOLESCENTE
- La Redazione
- 14 ore fa
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“Genitori : “Dove sto sbagliando?”. L’esperto afferma :“Se durante l’adolescenza non esiste contrasto tra padri e figli, significa che non si sta crescendo” .”

Un genitore durante la fase dell’adolescenza è messo veramente a dura prova. Litigi, opposizioni, incomprensioni creano delle dinamiche all’interno delle mura domestiche che rendono difficoltosa la convivenza tra padri, madri e figli.
In merito a questo argomento è intervenuto Vittorino Andreoli, noto psichiatra, che tranquillizza molti genitori che arrivano a domandarsi: “dove sto sbagliando?”. L’esperto afferma che il litigio è sacrosanto in questa fase e in questo rapporto così delicato, lo stesso dichiara:“Se durante l’adolescenza non esiste contrasto tra padri e figli, significa che non si sta crescendo” . Secondo Andreoli essere in disaccordo è sintomo di crescita, di affermazione del proprio io che durante l’adolescenza il giovane sperimenta.
Il ragazzo in questa fase, rifiuta un mondo a lui conosciuto e accogliente per cercare e sperimentare di trovarne uno tutto suo. Per l’esperto è semplicemente un passaggio obbligatorio che, prima o poi, sia figli che genitori, si ritrovano ad affrontare.
Quando un figlio si chiude nella propria stanza perché non vuole uscire, non c’è sempre bisogno di uno psicologo, un terapeuta, ma a volte ha semplicemente bisogno di essere ascoltato, capito. Un dialogo sano a volte è il miglior antidoto alle difficoltà di un adolescente. Gli adulti spesso danno per scontato le fatiche che incontrano i ragazzi durante il loro percorso di crescita, senza capire che è proprio da queste che scaturiscono i conflitti in casa, a tal proposito Andreoli afferma:
“Pensate ad un adolescente, la fatica di crescere e vi sembrerà strano , ma è proprio faticoso. La fatica di vivere, non avere ancora un'identità , avere bisogno di trovarsi con i pari, perché così uno si specchia con l’altro e siccome tutti gli adolescenti si vedono brutti, non ce n’è uno che si piaccia. Allora c’è bisogno di confondersi ed ecco allora anche questa dipendenza dal gruppo, c’è un gruppo che non funziona perché c’è un leader che li trascina a fare cose inaccettabili e la paura di essere contrario al leader o a quel gruppo significa essere abbandonato, sentirsi solo ”
È grazie all’intervento dell’esperto che i genitori possono capire come ragiona la mente di un adolescente. Ogni età ha le proprie fasi e le proprie difficoltà, averle già superate non implica al genitore l’obbligo di minimizzarle o svalutarle, anzi è proprio in queste fasi che i ragazzi hanno più bisogno di loro, della loro saggezza, della loro pazienza ed infine della loro comprensione.
di NATALIA SESSA
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