Se a preannunciare un ritorno a scuola travagliato a causa dei primi scioperi indetti da varie associazioni e dal seggio elettorale riguardante le elezioni politiche previste per il 25 settembre, la prossima stagione potrebbe risultare ancora più complicata da gestire a causa del caro-energia e dall’aumento del prezzo del gas.
Qualche giorno fa si è iniziato a parlare della cosiddetta “settimana corta’’ ovvero una probabile chiusura delle scuole il sabato, pensata per cercare di ridurre il consumo dell’energia elettrica e automaticamente risparmiare sulla bolletta, ma su questo tema è stato alzato un polverone in quanto non tutti i presidi delle varie istituzioni scolastiche sono d’accordo ad attuare questa modalità.
A destare preoccupazioni è anche la riduzione della temperatura nelle classi, infatti, secondo il piano del Governo si prevede che le temperature dei riscaldamenti vengano fissati a 17°C +/-2°C per gli edifici adibiti alle attività industriali e artigianali, e a 19 gradi , con 2 di tolleranza per tutti gli altri edifici. Per quanto riguarda la scuola, invece, nel piano del Governo non sono state fatte delle precisazioni, ma questo dovrebbe rientrare nel secondo caso, ovvero temperatura a 19°C nelle aule con tolleranza di 2°C.
di CLAUDIO CASTAGNA
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