Il fenomeno del calo demografico in Italia, addio alle classi pollaio
Il calo demografico in Italia inizia a farsi sentire, ma la scuola potrebbe trarne vantaggio in relazione alle classi pollaio che gradualmente spariranno.
Per l’anno scolastico 2022/23 sono previste circa 120 mila iscrizioni in meno, e man mano questo fenomeno crescerà ulteriormente. Nel 2021 l’Istat ha registrato il record negativo di nascite: meno di 400mila, che inevitabilmente ha uno stretto collegamento sulle iscrizioni nelle scuole del prossimo decennio.
La nota positiva è che già dal prossimo anno scolastico inizieranno a sparire le classi pollaio - alle quali siamo abituati a fare i conti- e aumenterà il numero di docenti per alunno, favorendo risultati migliori soprattutto per coloro che soffrono il sovrannumero.
Il Ministero dell’Istruzione, in un incontro con i sindacati per gli organici del mese di settembre prossimo, ha spiegato che:
“Tra i banchi ci saranno 120 mila studenti in meno. Calcolando una media di 20-25 alunni per aula, si tratta di 4.800 classi in meno in tutta Italia. Da viale Trastevere hanno assicurato che resteranno in classe tutti i docenti: ce ne sono circa 8.740 a disposizione della scuola per evitare la formazione delle tanto odiate classi pollaio”.
I docenti in più probabilmente dovranno spostarsi, compromettendo le richieste di mobilità di coloro che vogliono tornare nelle proprie città.
di CARLO VARALLO
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