Dall’analisi coordinata da Tim Spector, docente di Epidemiologia Genetica al King's College di Londra, emerge che i sintomi della variante Delta e della Omicron potrebbero essere similari:
naso che cola;
mal di testa;
senso di affaticamento;
raffreddore e mal di gola.
Stando a quanto riferito dalle persone contagiate, la metà riferisce di aver avuto febbre, perdita dell’olfatto o del gusto e tosse. C’è stato anche chi ha comunicato una perdita di appetito e “nebbia cognitiva”.
Di un’altra idea è Angelique Coetzee, presidente della South African Medical Association: “Nei casi Omicron i livelli di ossigeno restano normali, ci potrebbe essere un leggero aumento della frequenza cardiaca, non si perde l’olfatto e la gola è secca” .
Le informazioni relative ai sintomi causati da Omicron provengono da un’attenta analisi di 211.000 tamponi in Sudafrica, dove si è riscontrato che le persone recentemente infettate accusavano congestione nasale e mal di schiena.
In sintesi, i sintomi della variante sembrerebbe avvicinarsi a quelli di un raffreddore, ma il New York Times sottolinea che, “gli scienziati non hanno ancora capito se questo è dovuto alle mutazioni o al fatto che alcune delle persone che si sono infettate erano vaccinate “.
E per i tempi di incubazione? alla nostra domanda risponde Waleed Javaid: “una persona può sviluppare sintomi e diventare contagiosa già tre giorni dopo l’esposizione rispetto ai quattro-sei richiesti per la Delta”.
di VALENTINA ZIN
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