"La prioritaria attivazione, con nota MUR n. 3042 del 15 febbraio 2024, dei percorsi abilitanti per l’insegnamento da 30 cfu, porterà ad un azzeramento di nomine per i PRECARI NON ANCORA ABILITATI su quasi tutte le classi di concorso"
"La prioritaria attivazione, con nota MUR n. 3042 del 15 febbraio 2024, dei percorsi abilitanti per l’insegnamento da 30 cfu, a numero illimitato, interamente on line e senza tirocinio, per docenti di ruolo, per quelli già abilitati su materia e quelli già specializzati su sostegno porterà, a seguito dell’aggiornamento delle GPS, a un azzeramento di nomine per i PRECARI NON ANCORA ABILITATI su quasi tutte le classi di concorso."
Con queste parole "I comitati dei precari riuniti" denunciano quanto accaduto in merito all'attivazione non simultanea dei vari percorsi abilitanti e soprattutto le conseguenze che ne deriveranno. - E ancora - "Si parla di oltre 100 MILA “docenti ingabbiati” (di ruolo, che vogliono cambiare disciplina o grado) e di altrettanti abilitati che stanno già conseguendo l’abilitazione su una ulteriore classe di concorso e di un elevatissimo numero di specializzati su sostegno che si stanno abilitando anche su materia.
E, da marzo a oggi, siamo già al 3° ciclo, di tali corsi contro lo 0 per i precari triennalisti. Inoltre, i numeri dei percorsi abilitanti da 60 e da 30 cfu, autorizzati con notevole ritardo rispetto agli altri, solo a fine aprile 2024, a cui potrebbero accedere i precari con tre anni di servizio, sono bassissimi in quanto dal MIM è stato stabilito il NUMERO CHIUSO, oltre a svariate ulteriori complicazioni quali lezioni in presenza e tirocinio (a differenza degli altri che non prevedono né numero chiuso, né tirocinio e lezioni totalmente on line). Ergo, una percentuale infima di precari triennalisti riuscirà ad accedere all’abilitazione. Infine, probabilmente non tutte le università attiveranno i corsi nell’anno accademico 2023-2024.
Molti docenti che si sono abilitati grazie all’agevolazione dell’avvio prioritario dei corsi decideranno quindi di presentare domanda di inserimento in prima fascia nelle GPS 2024. L’inserimento in prima fascia comporta, a prescindere dal punteggio, una precedenza rispetto ai precari storici e triennalisti che rimarranno in seconda fascia, perché la possibilità di abilitarsi a loro è stata negata.
Una storia triste che trova il suo epilogo in un totale abbandono dei docenti precari triennalisti. Parliamo di oltre 250 MILA docenti che con rispettive famiglie coinvolge circa un milione di italiani.
Il Coordinamento Triennalisti, a fronte di una tale discriminazione che non ha precedenti, ha trasmesso pertanto le seguenti richieste a Governo, Parlamento e Sindacati:
1) Inserimento in prima fascia con riserva per tutti i docenti precari triennalisti, da sciogliere entro il 31 luglio 2025. Ciò andrebbe ad arginare pro tempore la questione della discriminazione subita da chi non ha potuto iniziare i percorsi abilitanti perché non attivi.
2) Consentire ai candidati di presentare la domanda di iscrizione ai corsi in tutte le università che hanno istituito il percorso per la stessa classe di concorso. La disposizione del DECRETO DI RISERVA DEI POSTI PER I PERCORSI DI FORMAZIONE INIZIALE DEI DOCENTI A.A. 2023/2024 n. 620 del 22-04-2024 - Art. 2 (Riserva posti e criteri di accesso) c. 2., ove è riportato che ciascun candidato può presentare domanda di partecipazione per percorsi relativi alla medesima classe di concorso in una sola istituzione, è assolutamente limitante e va modificato per consentire la contemporanea iscrizione in tutti gli atenei che attiveranno i corsi per la stessa classe di concorso.
3) Eliminazione del NUMERO CHIUSO e liberalizzazione dei percorsi abilitanti. I corsi devono essere aperti a tutti, senza numero chiuso e senza preselezione, come avvenuto per le categorie dei docenti già di ruolo, degli abilitati e degli specializzati su sostegno. La discriminazione tra chi si è potuto inserire in sovrannumero e illimitatamente e i triennalisti è mostruosa; chi ha svolto anni di servizio, addirittura più di tre, non può essere penalizzato così ferocemente, va valorizzata l’esperienza acquisita sul campo che moltissimi tra le categorie agevolate non hanno maturato, soprattutto sulla secondaria di 2° grado. La logica implicava che la riserva sarebbe dovuta essere su chi un lavoro o una abilitazione già l’ha, e soprattutto il NUMERO CHIUSO (mascherato dalla magica parola FABBISOGNO) andava posto sulle categorie interessate dalla mobilità compiendo una ricognizione sulle cattedre disponibili, non su chi non ha avuto alcuna possibilità di abilitarsi alla professione da ben 10 anni! Le abilitazioni di già abilitati, specializzati, e insegnanti di ruolo provocheranno un intasamento della I Fascia secondaria a seguito dell’inserimento del gran numero di abilitati sovrannumerari, contro le poche decine di precari che riusciranno ad abilitarsi (semprechè i corsi a loro deputati partano).
4) Possibilità di abilitarsi con un percorso da 30 cfu erogato interamente online come per le altre categorie. L’esperienza acquisita da chi ha svolto almeno tre anni di servizio manifesta chiaramente l’inutilità di recarsi presso le università per sottoporre docenti già esperti a un superfluo aggravio, che non formerebbe il docente più di quanto abbia fatto la sua annosa presenza nelle classi.
5) Graduatoria a scorrimento nel tempo (come per il Pas), a seguito della domanda presentata in una data università, qualora la domanda sia superiore all’offerta formativa. Ciò assicurerebbe prima o poi l’ingresso in quella struttura; il meccanismo dei due punti di bonus sui corsi da 30 cfu per triennalisti, relativi al mancato inserimento nel ciclo precedente, è assolutamente insufficiente a garantire l’ingresso ai cicli successivi, date le variabili che possono intercorrere.
6) Attivazione dei percorsi abilitanti per tutte le classi di concorso. Non è stata prevista l’attivazione, da parte degli atenei, di corsi su diverse classi di concorso, ad esempio B019. Tutti devono avere il diritto di potersi iscrivere per la formazione sulla propria disciplina.
7) Possibilità di accedere ai corsi per triennalisti anche a chi non ha svolto esclusivamente il servizio negli ultimi cinque anni, ma ha insegnato negli anni antecedenti.
Il Coordinamento chiede a Governo e Sindacati l’apertura di un tavolo tecnico, con la presenza di una delegazione dei rappresentanti dei docenti precari, volto a modificare le disposizioni dei D.M. n. 620 e n. 621 del 22 aprile 2024, anche attraverso l’emanazione di nuovi provvedimenti."
Per i contenuti e per i toni accesi sembra di poter affermare che non sono affatto escluse le vie legali.
TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE
di LA REDAZIONE
contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it