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CONCORSO DOCENTI 2024: TUTTI I CONSIGLI UTILI PER PREPARARE AL MEGLIO LA PROVA ORALE. ESEMPI DI UDA ED INDICAZIONI SULLA LEZIONE SIMULATA

La prova orale del concorso docenti comincia ad essere sempre più vicina. Ogni candidato inizia così ad interrogarsi sul come prepararsi al meglio al fine del superamento...




La prova orale del concorso docenti comincia ad essere sempre più vicina. Ogni candidato inizia così ad interrogarsi sul come prepararsi al meglio al fine del superamento della prova. A tal riguardo si ricordi che i candidati, che hanno conseguito un punteggio minimo di 70/100, riceveranno una comunicazione, almeno quindici giorni prima, contenente il voto conseguito nella prova scritta, la sede, la data e l’ora dello svolgimento della prova orale. Quest'ultima rappresenta un passaggio cruciale del concorso per l’insegnamento nelle scuole secondarie, poiché mira a verificare non solo la preparazione dei candidati sulla propria materia, ma anche le loro competenze didattiche, inclusa la capacità di elaborare una progettazione efficace, che integri l’uso consapevole delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

È molto importante, quindi, fornire dei consigli utili per il superamento della prova orale e per prepararsi al meglio senza troppe difficoltà.

Iniziamo, nello specifico, nell'analizzare tutte le informazioni utili per la predisposizione di una lezione simulata e proseguiamo con degli esempi pratici di UDA.


INDICAZIONI PER LA PREDISPOSIZIONE DI UNA LEZIONE SIMULATA

Durante la prova orale i candidati dovranno dimostrare le proprie competenze attraverso la presentazione di una lezione simulata, la cui traccia verrà estratta 24 ore prima dello svolgimento. Tutte le comunicazioni, comprese l'estrazione della traccia, verranno inviate all'indirizzo email fornito dal candidato al momento della registrazione. Anche nell'ipotesi in cui ci si trovi fuori Regione e non si possa essere presente all'estrazione, in tal caso la Commissione invierà la traccia tramite email.



Ci si chiede, però, più nel dettaglio, in cosa consista la lezione simulata e come si svolga. A tal proposito possiamo sicuramente affermare che il candidato, nel preparare la lezione, non può che tener ben presenti tutti quegli aspetti che caratterizzano il processo d’insegnamento-apprendimento e che costituiscono la struttura di una lezione efficiente ed efficace nella prospettiva di una scuola inclusiva.

Una lezione simulata è un’esercitazione pratica in cui un insegnante simula di tenere una lezione di fronte a una “classe” fittizia o ad un pubblico di osservatori, in questo caso la commissione esaminatrice.

Durante una lezione simulata, l’insegnante può presentare argomenti, utilizzare metodologie didattiche specifiche, interagire con gli “studenti” e gestire eventuali situazioni problematiche che possono emergere durante la simulazione.

La lezione simulata deve contenere:

  • Un’analisi del contesto ambientale ( la scuola dove simulare la lezione );

  • I prerequisiti di tutti gli alunni ( compresi i casi certificati con obiettivi equipollenti e differenziati, con osservazioni sui documenti , se richiesto, come diagnosi, PEI, GLO... ) ;

  • Gli obiettivi delle classe e di ogni singolo alunno, utili al raggiungimento dei traguardi delle competenze;

  • Gli eventuali raccordi, se presenti, con le altre discipline;

  • Le strategie e le attività adottate affinché la lezione possa ottimizzare il processo d’insegnamento - apprendimento adeguato al gruppo classe, compreso gli alunni con BES, ai quali dedicare secondo quanto previsto nel PEI gli strumenti compensativi o dispensativi ;

  • Le attività di verifica, svolte coerentemente agli obiettivi, al fine di individuare le conoscenze specifiche della disciplina e le abilità ritenute indispensabili. Tali attività, quando presenti alunni con BES, devono sempre tenere conto dell'utilizzo dei strumenti dispensativi e compensativi;

  • La valutazione, che deve trovare fondamento nei criteri deliberati dagli organi collegiali, la cui finalità è valutare la funzione formativa dei processi d’apprendimento e stimolare al miglioramento, visto come processo in divenire.


GUIDA ALL'UNITÀ DIDATTICA DI APPRENDIMENTO

Per prepararla al meglio, dunque, può essere utile appoggiarsi alla struttura di uno strumento di progettazione molto noto e completo, ovvero l’Unità di Apprendimento, la quale ha degli elementi ben precisi che possono costituire un’utile guida nella progettazione anche di una singola lezione.



Cos’è l’Unità di apprendimento?

L’Unità di Apprendimento, conosciuta anche come UDA, rappresenta un percorso educativo che coinvolge diverse discipline ed è finalizzata a far acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per gestire compiti pratici, stimolando la partecipazione attiva e autonoma degli alunni.

Questo percorso prevede la creazione di prodotto finale, che può variare da un artefatto digitale, come un blog per esempio, a un testo letterario, da una rappresentazione teatrale alla presentazione di un argomento, o qualsivoglia “creazione” frutto dell’impegno anche condiviso degli studenti e delle risorse che questi riescono a reperire autonomamente, unite a quelle proposte dall’insegnante.

Nel corso dell’UDA, dunque, lo studente si trova di fronte a sfide che richiedono l’attivazione di un pensiero critico e creativo, l’interconnessione tra diverse aree del sapere e un atteggiamento partecipato e motivato che può essere stimolato dall’insegnante grazie all’uso di metodologie e tecniche attive.

Vediamo dunque come può essere strutturata un’UDA per la prova orale del concorso docenti.


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La struttura dell’UDA

Un aspetto importante da considerare sia nella progettazione sia nell’analisi di una Unità di apprendimento è la sua struttura e gli elementi che la caratterizzano. Qui di seguito vediamo quali sono.

  1. È articolata intorno a un tema.

  2. Prevede una parte introduttiva in cui vengono date delle informazioni generali come le discipline coinvolte e gli obiettivi attesi in termini di conoscenze, abilità e competenze.

  3. Comprende un piano di lavoro organizzato in fasi per le quali devono essere espressi i contenuti da affrontare, le attività proposte, le strategie didattiche, gli strumenti e i materiali da utilizzare, i tipi di compito che richiedono, il numero di ore previste.

  4. Prevede inoltre una pianificazione temporale complessiva (12-15 ore, 20-25 ore, 30-40 ore).

  5. Include delle griglie per l’osservazione sistematica e delle rubriche di valutazione delle competenze attraverso le quali vengono descritte sia le competenze degli studenti prima e dopo il percorso sia i livelli di padronanza di tali competenze sia gli indicatori considerati nell’osservazione e nella valutazione (cioè quei comportamenti che vanno osservati concretamente perché ci danno un’idea dell’effettivo livello a cui si trova lo studente rispetto all’obiettivo posto).

  6. Prevede la realizzazione di un prodotto finale (o elaborato finale), che in genere è oggetto di presentazione conclusiva, per esempio, agli studenti di altre classi, ai genitori o, in alcuni casi, alla cittadinanza, ma può anche essere uno strumento utile per gli stessi studenti che lo hanno realizzato al fine di riflettere ulteriormente sull’esperienza svolta.

Tutti questi punti saranno analizzati più nel dettaglio nell’esempio di struttura di una Unità di Apprendimento scaricabile gratuitamente da questo articolo, ma qui di seguito ci si soffermerà su alcuni elementi specifici.





Il tema

Un aspetto centrale è l’individuazione del tema, che va definito in stretta connessione con gli obiettivi che tutto il percorso si pone. Può essere utile, quindi, porsi alcune domande.

  • In che modo si presta allo sviluppo delle competenze che si intende sviluppare?

  • Permette dei collegamenti interdisciplinari fluidi e non forzati?

  • Può effettivamente interessare i ragazzi e le ragazze della classe?

La strutturazione delle fasi in relazione al tempo

Altro elemento su cui è importante soffermarsi è la strutturazione delle diverse fasi in termini di tempo che richiedono, compatibilmente con lo svolgimento di altre attività di classe e con le risorse degli studenti.

  • Le attività dell’UDA sono effettivamente realizzabili in un tempo che lasci uno spazio adeguato anche ad altre attività?

  • Questo tempo è quantificato in maniera realistica ed è adeguato ai tempi di concentrazione e di svolgimento degli studenti?

  • Ci sono gli spazi adatti per svolgerle?

La valutazione

Un ulteriore aspetto importante da considerare è la valutazione da parte dei docenti di tutti gli studenti, anche eventuali bambini o ragazzi con bisogni educativi speciali. Come per gli altri aspetti presi in esame, può tornare utile porsi alcune domande.

  • Sono ben definiti gli strumenti di valutazione a disposizione dei docenti?

  • Le griglie di valutazione e osservazione si focalizzano su aspetti concretamente osservabili (indicatori)?

  • Le rubriche di valutazione presentano un’adeguata suddivisione in livelli e delle descrizioni chiare di questi?

  • Lo studente ha occasione di fare una propria autovalutazione del prodotto realizzato e del percorso svolto?


SCARICA L'ESEMPIO DI PROGETTAZIONE UDA



SCARICA GLI ESEMPI PRATICI DI UDA







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di VALENTINA TROPEA


contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it


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