Galiano: “La vita è una pioggia, che anche se sotto l’ombrello si sta asciutti e protetti, i momenti migliori saranno sempre quelli in cui chiudi l’ombrello e ti metti a correre, lasciandoti bagnare"
- La Redazione

- 26 set
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 27 set
Nella vita occorre riscoprirsi giorno dopo giorno, senza mai dare nulla per scontato ma anzi apprezzando la bellezza delle piccole cose, perché non si finisce mai di…

“Il primo giorno in cui ho messo piede in una classe non avevo idea di cosa stessi facendo. Ancora oggi ogni tanto mi capita: ma solo nelle giornate migliori. Sono le giornate in cui mi rendo conto che insegnare è solo una piccola, piccolissima parte di un gesto molto più grande, molto più lungo, molto più difficile: quello di imparare”, con tali parole così speciali ed uniche Enrico Galiano ci rende partecipi della sua personale esperienza da insegnante, sottolineando come non si finisca mai di imparare.
“Le ragazze e i ragazzi è questo che ti fanno: ti mettono davanti chiaro e lampante tutto ciò che nella vita hai sempre saputo, ma non sapevi di sapere. Ti rifiutavi di saperlo, perché la verità è una lama affilata che può diventare pericolosa da maneggiare, e pur di non farsi male a un certo punto la si chiude in un cassetto, raccontandosi giorno dopo giorno che è il cassetto dei sogni impossibili, delle illusioni infantili”, in tal modo Enrico Galiano sottolinea la capacità dei giovanissimi di spostare la tua prospettiva, mostrandoti il mondo con occhi diversi.
Ma allora cosa potremmo imparare da questi ragazzi?
Da loro potremmo imparare le risate, quelle lunghe e infinite; da loro potremmo imparare l’amicizia, quel guardarsi molto più che fratelli; da loro potremmo imparare l’onestà, le parole dirette e il bianco o nero.
“Da loro potremmo imparare un milione di cose ma una, una più delle altre. E cioè che la vita è una pioggia, che anche se sotto l’ombrello si sta asciutti e protetti, i momenti migliori saranno sempre quelli in cui te ne freghi, chiudi l’ombrello e ti metti a correre. I momenti in cui ti lasci bagnare. I momenti in cui ti lasci vivere”, questa la riflessione dello scrittore ed insegnante italiano, intrisa di significato, che utilizza la pioggia come metafora della vita.
“Andarsi a sedere fra i banchi è un gesto che dovremmo fare tutti: non c’entra niente l’essere insegnanti. Perché da lì, dal banco, il mondo è molto diverso. Ti rendi conto che qualsiasi traguardo tu abbia raggiunto, per quanta strada tu abbia fatto, non sei un insegnante, ma un eterno ripetente. Anzi, che i migliori insegnanti sono proprio così: degli eterni ripetenti. Ma non nel senso che ripetono sempre le stesse cose. Nel senso che sanno, lo hanno capito ormai, che ogni conoscenza è già dentro di noi: e quindi è sempre, prima di tutto, un atto di ri-conoscenza.
Quella che provo io, ogni mattina, quando li guardo. Principalmente è gratitudine. Sapere che stai per imparare qualcosa di nuovo, sempre”, così come dichiarato espressamente, con forza e determinazione, da Enrico Galiano, alla luce della sua ragguardevole disamina.
Dunque nella vita occorre riscoprirsi giorno dopo giorno, senza mai dare nulla per scontato ma anzi apprezzando la bellezza delle piccole cose, perché non si finisce mai di imparare e bisogna essere grati alle persone che incontreremo lungo il nostro cammino perché continueranno ad insegnarci qualcosa di nuovo, arricchendo la nostra esistenza.
di VALENTINA TROPEA






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