Galiano ai suoi studenti:"Non mi mancherete, perché a essere onesti mi avete preso in pieno. Perché siete stati il colpo più preciso dell’anno. E certe frecce, quando fanno centro, non si dimenticano"
- La Redazione
- 6 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 12 giu
Non mi mancherà chi ha chiesto 'che giorno è oggi?' mentre scrivevo la data alla lavagna. Non mi mancherà chi ha passato tutto l’anno a dire 'non studio, tanto vado a fare il muratore', e poi alla fine mi ha inseguito per farsi aiutare con...

Svolgere la funzione di educatore, in qualità di insegnante, non è sempre così semplice, ed alle volte sarebbe opportuno riuscire a trasmettere ai propri studenti non solo nozioni teoriche o concetti astratti ma l'amore per il sapere, quel profondo desiderio di conoscenza che vada oltre una lezione o un compito in classe, così da appassionare lo studente e renderlo parte attiva nell'ambito del suo processo formativo e di crescita.
Un insegnante, infatti, attraverso il suo carisma e la sua personalità, spesso diviene un modello da emulare per i giovanissimi, trasformandosi in una guida, un maestro di vita dal quale trarre ispirazione e grazie al quale poter imparare, giorno dopo giorno, ad agire responsabilmente e consapevolmente.
A tal fine lo scrittore ed insegnante italiano Enrico Galiano, rivolgendosi ai suoi studenti nell'ultimo giorno di scuola, esprime il suo pensiero in tal modo:
"Oggi che è l’ultimo giorno, non avrei lezione. Ma andrò da loro lo stesso.
Giusto per leggere queste righe. Entro, le leggo, ed esco.
Le metto qui, perché magari possono essere usate, anche da altri, riadattate, insomma fatene quel che volete se volete.
Eccole qui.
Non mi mancherete.
Non mi mancherà chi ha chiesto 'che giorno è oggi?' mentre scrivevo la data alla lavagna.
Non mi mancherà chi ha passato tutto l’anno a dire 'non studio, tanto vado a fare il muratore', e poi alla fine mi ha inseguito per farsi aiutare con l’esame all’ultima ora dell’ultimo giorno.
Non mi mancheranno le erezioni dei vulcani, i 'Sequestro un uomo' e nemmeno quello che ha detto che Dante si era perso nella 'serva oscura'.
Non mi mancheranno i compiti scritti benissimo ma che iniziano con 'Ecco, ora ti scrivo il compito proprio come se fossi un umano', gli sbadigli puntati sulla mia faccia proprio nel bel mezzo della spiegazione più appassionata, le mani alzate e io 'Sì dimmi!' e voi, con la mano ancora alzata, 'Ehm... mi sono dimenticato cosa dovevo chiedere!'.
No che non mi mancherete.
Perché a essere onesti, non mi avete mai mancato.
Anzi: mi avete preso in pieno.
In pieno stomaco, quando mi avete raccontato del papà che non c’è.
In pieno petto, quando vi siete messi a piangere perché non riuscivate a fare quel compito.
In piena faccia, quando mi avete detto: 'Lei ci crede più lei in me, che io stesso'.
E quindi no, non mi mancherete.
Perché siete stati il colpo più preciso dell’anno.
E certe frecce, quando fanno centro, non si dimenticano mai".
Le parole di Enrico Galiano, rivolte ai suoi studenti, arrivano dritte al cuore: la sua ironia cela un profondo amore nei confronti di giovani ragazzi con i quali ha condiviso momenti indimenticabili, riuscendo a cogliere le pieghe del loro animo, rimanendo accanto a loro nei momenti più difficili, aiutandoli a rialzarsi dopo ogni caduta, supportandoli ed emozionandosi, imparando sempre cose nuove proprio grazie ad ognuno di loro.
"Non mi mancherete, perché a essere onesti mi avete preso in pieno. Perché siete stati il colpo più preciso dell’anno. E certe frecce, quando fanno centro, non si dimenticano", queste le emozionanti parole dell'insegnante dalle quali trapela la sua devozione nello svolgere la funzione di educatore, impegnandosi sempre al massimo, non tirandosi mai indietro, cercando di instaurare con i suoi studenti un rapporto unico ed empatico, perché ciò che importa davvero non è un compito svolto bene ma un allievo che abbia deciso di studiare e di impegnarsi per se stesso, così da poter essere libero e mai schiavo di nessun'altro.
di VALENTINA TROPEA
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