CREPET: “RESPIRARE LA VITA DEGLI ALTRI PER CRESCERE. UN GIOVANE PREDISPOSTO AL SAPERE DEVE PASSARE ATTRAVERSO LE PORTE DELLA CONOSCENZA”
- La Redazione

- 20 set
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 22 set
"Ogni cosa ha un suo tempo e nonostante i nostri tentativi di ribellione, “la vita è un business che deve finire in rosso” afferma Crepet. Se abbiamo ricevuto è arrivato il momento..."

Paolo Crepet, psichiatra e sociologo di fama mondiale, sempre molto attento alle dinamiche sociali e ai cambiamenti di questa fragile società, in un suo intervento ci dona una visione diversa della vita, esprimendo il concetto di una sorta di baratto delle esperienze vissute.
A tal proposito dichiara: “la vita è fatta di due parti. Il primo tempo è il tempo di assorbire, di respirare la vita degli altri, un tempo nel quale devi essere spugna, devi fare tante domande. Lo dico sempre ai ragazzi “Fate tante domande! Perché quella è cultura, più domande fate, più imparerete”, a tal punto secondo l’esperto la prima parte della vita è quella della curiosità, dell’approccio alla conoscenza, delle richieste, delle domande. Acquisire quanto più possibile deve essere l’unico principio dei giovani, solo in questo modo potranno accrescere il loro bagaglio personale e culturale.
La vita degli altri è sempre un grande esempio, da questi possiamo imparare a essere migliori, possiamo distinguere cosa è sano da cosa è malevolo, possiamo essere grati di ciò che possediamo se ci accorgiamo della sofferenza altrui, continua Crepet: “La vita degli altri è stupefacente - nell’affacciarvi con curiosità capirete - che la vita di un posteggiatore abusivo o di un premio Nobel sono entrambe molto interessanti”. “In questa società, però, manca la voglia di essere nel secondo tempo - ovvero - quello di ridare ciò che ti è stato dato, forse qualcosina in più”. Secondo Crepet i giovani non sono più così curiosi di sapere, l’avere tutto ha distrutto la loro fantasia, la loro curiosità mentre gli adulti hanno quasi timore di passare nel secondo tempo ed accettare di non essere poi più così “giovani”.
Ma ogni cosa ha un suo tempo e nonostante i nostri tentativi di ribellione, “la vita è un business che deve finire in rosso” afferma Crepet. Se abbiamo ricevuto è arrivato il momento di dare, offrirsi e mettersi a disposizione di una società che solo le “vecchie” generazioni possono salvare, metaforicamente Crepet aggiunge: “se un ragazzo dice ho bisogno di bere, tu - adulto- mi devi dare acqua”. Un giovane quindi che si mostra predisposto alla ricerca del sapere ha la necessità e il diritto di vedersi aprire le porte della conoscenza. La vita umana per crescere e formarsi ha bisogno di relazioni, di scambio, di rapporti e soprattutto di saggezza che si costruisce con un’esperienza dopo l’altra.
di NATALIA SESSA






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