Crepet: Il merito è tutto. La scuola non è un gioco: senza impegno non si ottiene nulla e il voto ci accompagna per tutta la vita
- La Redazione
- 19 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 24 lug
Paolo Crepet torna a parlare con forza di impegno e responsabilità. In un momento in cui il concetto di "merito" divide l’opinione pubblica, il noto psichiatra ribadisce: Non si ottiene nulla senza sforzo...

Durante un’intervista a “Radio radio”, il noto psicologo e sociologo Paolo Crepet, ha affrontato un tema molto caldo in questo periodo: il merito. Come dichiara l’esperto, lo studio è il lavoro degli studenti, questi devono concentrarsi su quello senza trovare scuse e altre scorciatoie, queste le sue parole: “Mi sembra abbastanza logico pensare che la scuola sia il mestiere del luogo dove si lavora per i giovani. Uno va in ufficio, va in banca, va in un negozio. Il figlio fa il lavoro di andare a scuola a fare quello che deve fare”. Ovviamente, ogni lavoro presuppone un giudizio, un voto e soprattutto un merito. La domanda di Crepet è chiara: “Ma cosa avete contro il giudizio? Io non lo capisco”.
Per il sociologo è importante che i giovani capiscano che senza lavoro non si può pretendere di ottenere qualcosa in cambio, ed è altrettanto importante per Crepet che ognuno nella società si assuma la responsabilità di ciò che sta accadendo, a tal proposito dichiara: “Dobbiamo chiederci se la comunità nostra ha come priorità l’educazione, e non c’è niente di male nel dire di no, anzi è coerente con quello che sta accadendo. Domandiamoci se tutti noi : nonni, genitori, maestri, industriali, siamo capaci di educare”.
Tornando sul merito Crepet afferma che la valutazione è presente in tutte le circostanze e situazioni della vita. Una fidanzata/o ci dà un giudizio, al lavoro veniamo giudicati sul nostro operato, in famiglia altrettanto.
“Oggi siamo in un momento terrificante, abbiamo delle prospettive economiche non facili. Come ne usciamo? Con il merito. Se qualcuno pensa ai miracoli si rivolge al santo protettore”. È inutile girarci intorno Crepet ribatte sempre sullo stesso concetto, per ottenere qualcosa bisogna lavorare sodo.
Riportando l’attenzione sull’esame di maturità, in particolare su ciò che è accaduto nell’ultimo periodo, con le “scene mute” di Maddalena, Pietro, Gianmaria…Crepet ha affermato: “Questi episodi sono 4/5 ragazzi o ragazze a fronte di migliaia e migliaia che sono andati lì, magari anche molto preparati e molto orgogliosi della bella prestazione e non sono stati lì a sputare sulle medaglie che hanno ricevuto”, l’esperto conclude il suo intervento con una frase forte e aspra non apprezzare il voto, fare “scena muta” non solo crea dei danni ai ragazzi per quanto riguarda il loro futuro, ma vuol dire anche non avere rispetto dell’organizzazione e della mole di persone che si mettono in moto in ogni scuola, ogni anno per poter permettere l’accesso agli esami di maturità.
di NATALIA SESSA
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