13enne perde la vita: amico lo spinge giù dal ponte, ora è ai domiciliari
- La Redazione
- 2 minuti fa
- Tempo di lettura: 2 min
“Le loro dichiarazioni sono apparse confuse e disorientate poi la confessione del debito di 50 euro che non ha lasciato scampo all’adolescente che avrebbe spinto giù Abdou consapevole del fatto che...”

Si riaccendono i fari sulla scomparsa del ragazzino di 13 anni deceduto dopo essere precipitato nel fiume Tanaro a Verduno (Cuneo). Il nome della vittima è Abdou Ngom, secondo gli inquirenti non sarebbe stato un caso fortuito, una tragedia accidentale bensì Abdou sarebbe morto per mano di un’amico che lo avrebbe spinto giù dal ponte per un debito di 50 euro.
La scomparsa di Abdou risale al 22 aprile, quando il giovane con altri tre amici decidono di far visita alla “spiaggia dei cristalli”. È una mattinata soleggiata ma l’acqua è torbida a causa del maltempo dei giorni precedenti. Abdou cade giù dal ponte, vengono allertati i soccorritori che lo cercano per 7 lunghi giorni, senza alcuna novità rilevante. A seguito, le ricerche vengono interrotte e viene aperta un'indagine nel quale i primi elementi di prova sono costituiti dai telefonini dei compagni presenti quel giorno che vengono tenuti sotto sequestro dagli inquirenti.
Per gli agenti non c’è alcun dubbio è stato un caso di "vendetta", sono arrivati a questa spiacevole conclusione, dopo aver ascoltato ancora una volta gli amici di Abdou, le loro dichiarazioni sono apparse confuse e disorientate poi la confessione del debito di 50 euro che non ha lasciato scampo all’adolescente, che avrebbe spinto giù Abdou consapevole del fatto che non sapesse nuotare. Lo stesso si sarebbe accordato inizialmente con gli altri compagni sulla versione da raccontare agli inquirenti, ma evidentemente il senso di colpa ha preso il sopravvento ed uno di loro ha dichiarato: "Abdou diceva che non sapeva nuotare, eppure l'altro lo ha preso e lo ha buttato in acqua". Al momento il 15enne si trova ai domiciliari con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale in una comunità protetta.
di NATALIA SESSA
Comentários