CREPET: "LA FELICITÀ INIZIA QUANDO RIUSCIAMO A STUPIRCI DI NOI STESSI, ED ESSERNE RICONOSCENTI. LA LEGGEREZZA E LA DANNAZIONE CI INDICANO I RAMI SECCHI DA TAGLIARE"
- La Redazione

- 1 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 4 ott
“Penso che sia bello pensare che esista una vita che ha una sua leggerezza e una sua dannazione. Non sono contraddizioni...”

La vita è fatta di mille sfaccettature, mille emozioni e anche se queste sono contrastanti tra loro possono convivere insieme se gli lasciamo il giusto spazio per poter emergere in noi e insieme a noi creare ciò per cui siamo stati chiamati. A tal proposito, in un suo intervento Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, ci porta in un’altra dimensione , ci porta in uno scenario che interessa la vita di tutti noi e che può essere motivo di coraggio per affrontare una volta per tutte quelle decisioni che ci spaventano.
Inizia così il suo intervento: “Penso che sia bello pensare che esista una vita che ha una sua leggerezza e una sua dannazione. Non sono contraddizioni. Leggerezza, non vuol dire superficialità, e dannazione non vuol dire diventare un dinamitardo”. Abbiamo parlato innumerevoli volte del raggiungimento della felicità, qualcosa che secondo gli esperti non può essere quasi mai raggiunta, ma possiamo arrivare però a trovare il nostro centro, il nostro equilibrio e per farlo dobbiamo lasciare emergere tutte le nostre personalità. Come dichiara l’esperto se in noi esistono la leggerezza e la dannazione sono emozioni che non dobbiamo reprimere, ma anzi lasciarle scorrere, perché, in situazioni e circostanze diverse ognuna di loro ci porterà in salvo. Continua Crepet:
“La leggerezza vuol dire guardare e avere un occhio lieve sulle cose, sorridere delle cose”, avere un animo leggero ci consente di prendere quello che ci accade in maniera diversa più semplificata e ha un impatto anche nella risoluzione dei problemi, avere un atteggiamento pessimista, appesantito e rimuginante allunga di molto anche i tempi oltre a creare malessere generale nella persona.
Quello che ci accade non sempre è bello, non sempre fa piacere ma fa parte della vita e possiamo solo che accoglierlo e affrontarlo, se possibile, “con leggerezza”, mentre, continua Crepet: “La dannazione, ti serve anche a capire che non devi fare sempre la stessa cosa. Ma devi stupire, stupirti. Stupisciti, è una cosa bellissima”. Quando siamo esausti di una situazione che può essere familiare, lavorativa, amichevole, ci viene in soccorso la dannazione, ci aiuta a capire che dobbiamo tagliare le cime secche del nostro albero, quelle che non ci donano più energia, crescita e vigore per lasciare spazio ad altri aspetti di noi.
Siamo capaci di fare cose straordinarie bisogna avere il coraggio di farle però ed una volta raggiunto l’obiettivo, una volta cambiata strada e intrapreso un nuovo sentiero di vita, continua Crepet: “Guardati allo specchio e dici “Ho fatto una cosa” poi appuntala, scrivila…”, perché la riconoscenza che possiamo avere solo noi nei nostri riguardi è qualcosa di unico, una sana dose di autostima e fiducia nelle nostre capacità non permette ad altre persone e situazioni di farci vacillare.
di NATALIA SESSA






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