Crepet : “Come crescere figli che abbiano stima di sé? L'antidoto per i genitori, un'idea che prende vita... ”
- La Redazione
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Aggiornamento: 3 ore fa
“La prima cosa che mi viene in mente, in risposta alla domanda, è dare spazio ai nostri difetti e dire che la vanità non è la fine del mondo...”

Come far crescere bambine e bambini che abbiano stima di sé? Certamente è una delle tante domande che i genitori si sono posti nel tentativo di trovare la strada verso la “giusta educazione". Seppur non esista una vera e propria regola, l’esperto di sociologia e psichiatria, Paolo Crepet, ha fornito notevoli spunti per i genitori, al fine di crescere bambini e bambine con una buona dose di autostima.
A tal proposito l’esperto afferma: “La prima cosa che mi viene in mente - in risposta alla domanda - è dare spazio ai nostri difetti e dire che la vanità non è la fine del mondo”. L’esperto ha più volte ribadito che è dai nostri difetti che nascono e prendono vita le esperienze più forti e travolgenti e continua : “Carly Simon scrisse un pezzo memorabile “you are so vain”, nella quale, “era bellissima l'idea che puoi avere voglia di stupire, anche questo modo maledetto di vivere”.
Un pizzico di follia, quella voglia di affermare sé stessi a qualunque costo, con il proprio carattere e un briciolo di “strafottenza” è ciò che chiede Crepet ai giovani perché : “Se togliamo tutto questo, il mondo si desertifica, cioè ci vogliono tipi che dicono “io sono così, se non ti piace, mi interessa il giusto”.
L’esperto preferisce la rivoluzione all’omologazione di massa, dove tutti questi giovani, sin da bambini, vengono educati ad un modo di pensare ed agire analogo, dove sembrano creati tutti in serie. Il mondo, invece, ha bisogno di originalità, di unicità, di menti stravaganti e di animi ribelli e come prendono vita questi? Con la seconda parte della risposta dell’esperto, che a tal proposito dichiara: “La seconda cosa, forse ancora più efficace perché è preventiva, è dare le matite ai bambini e togliere tutto il resto”, il minimalismo deve essere l’unico alleato dei genitori, per permettere ai giovani di sperimentare la noia a tal punto da reinventarsi, creare, curiosare e continua, ad esempio:
“andate in spiaggia e lasciate il telefonino perché dovete fare una pista per le biglie. È obbligatorio, non è un'ipotesi di una mamma squinternata scappata di casa. È l'idea, ci vogliono le biglie, ci vogliono 4-5-6 bambini che bisticciano inventatevi il gioco e quando avete finito tutto questo tirate giù, fate un castello e la giornata sarà passata in maniera straordinaria”, questo è solo un esempio, una metafora, ma il bambino, l’adolescente ha bisogno di questi elementi, ha bisogno di un adulto che gli fornisca i mezzi senza sostituirsi, ha bisogno di un’idea che prende vita solo sperimentando la noia, che a sua volta si genera riducendo tutto al minimalismo, è un ciclo, anzi come lo definisce l’esperto è : “l'antidoto alla ripetitività, alla banalità - e conclude il suo intervento - questo è il modo per far sì che un bambino o una bambina possano crescere avendo stima di sé”.
di NATALIA SESSA