Crepet: "Come crescere figli autonomi e con stima di sé: a piccoli passi tra errori, fiducia e libertà per costruire un futuro grandioso"
- La Redazione

- 12 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 18 ott
“Quando un bambino sbaglia, non serve riprenderlo subito, la sua attenzione in quel momento è posta sull’obiettivo raggiunto, sul “pigiama” che è riuscito ad indossare in autonomia...”

Crepet, psichiatra e sociologo, in un suo precedente intervento aveva analizzato a fondo una tematica che riguarda da vicino i genitori, in particolare aveva dato risposta alla domanda: “Come far crescere bambine e bambini che abbiano stima di sé?”, le parole dell’esperto avevano tracciato le linee guida per una “giusta educazione”, pur affermando che non esiste una vera e propria regola da seguire .
Ma la domanda alla quale vogliamo dare una risposta in questo articolo è: “Come possiamo crescere figli autonomi?”. Crescere un figlio autonomo, che sappia destreggiarsi nelle difficoltà e incombenze quotidiane è l’obiettivo di ogni genitore, ma a volte sono proprio le figure di riferimento che ostacolano questo processo. L’autonomia, così come la stima, va educata, insegnata con tempo e dedizione. Non avviene in maniera automatica e soprattutto non avviene se c’è un genitore onnipresente, pronto a correggere il piccolo, pronto a sostituirsi a lui.
Crepet usa un esempio pratico per far immergere madri e padri in quest’ottica, una scena quotidiana che si verifica in ogni famiglia. Sono le ore 9 di sera e c’è una bambina piccola, di 5 anni, che deve andare a letto. Gli scenari che possono presentarsi sono diversi, ma in particolar modo, sono due le possibilità principali nell'esempio a seguire riportato dall’esperto. Nel primo caso, come afferma Crepet:
“La mamma, il papà, la nonna, la zia, chi c'è… prende il pigiama, spoglia la bambina, gli mette il pigiama, gli lava pure i denti e la mette a letto”, mentre nel secondo caso : “papà, la mamma, la nonna, la zia, chi c'è…Dice, “quello è il pigiamino te lo metti, togli quello che hai addosso, lo lasci sulla sedia. Ti metti a letto tra 10 minuti vengo qua, ti do il bacetto della buonanotte”. I casi riportati dall’esperto sembrano avere sottili differenze, ma sono queste “piccolezze” che vanno a tracciare le linee dell’autonomia dei bambini. Il gesto del pigiama, dello spazzolare i denti, da ragazzi sarà prendere un autobus o fare un viaggio, mentre da adulto sarà aprire un mutuo o acquistare un’auto.
Oltre al concetto di “sottrarre” Crepet cerca di far arrivare ai giovani, e prima di loro ai genitori, che gli errori sono il punto di partenza dai quali inizi a costruire la vita, la tua persona e ciò che vorrai essere. Ritornando all’esempio della casa, l’esperto aggiunge: “qualora la bambina si mettesse il pigiamino rovescio, state zitti. La mattina dopo glielo fate notare”, l’errore è lì per darci una seconda occasione, una seconda possibilità, il nostro riscatto, l’insegnamento primordiale.
Quando un bambino sbaglia, non serve riprenderlo subito, la sua attenzione in quel momento è posta sull’obiettivo raggiunto, sul “pigiama” che è riuscito ad indossare in autonomia, non occorre spostare questa sua attenzione, questo orgoglio verso se stesso subito sull’errore, sarebbe una grande delusione. Per cui abbiate pazienza significate i loro successi, ricordate “a piccoli passi per tracciare un futuro grandioso”.
di NATALIA SESSA






.jpg)




















%20(2).jpg)
.jpg)



















Commenti