Crepet:"Chi ha sofferto non darà mai tutto per scontato,qualsiasi sia stata la causa e la forma di quel dolore;chi sopravvive nell’agio sì. Bisogna cantare ringraziando la vita perché vivere è potere"
- La Redazione

- 22 set
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 24 set
Chi ha sofferto impara ad andare avanti con una forza incredibile anche quando la vita sembra non fare alcuno sconto, anche quando nessuno…

Esistono persone speciali capaci di sorridere e di rialzarsi anche quando la vita mette loro a dura prova, anche quando la vita sembra rendere tutto più difficile; quelle persone non si scoraggiano mai ed anzi, con grande forza e determinazione, sono in grado di percorre il loro cammino guardando sempre in avanti senza mai voltarsi indietro.
In tale prospettiva il sociologo e psichiatra Paolo Crepet coglie l’occasione per raccontarci la storia di una giovane donna coraggiosa capace, con le sue parole, di trasmettere una grandissima forza e soprattutto un meraviglioso desiderio di vita.
“Tre semplici parole, rivoluzionarie. Le pronuncia con un filo di voce una giovanissima donna. Il volto è di rara bellezza anche se quando parla, o meglio prova a parlare, si trasforma per la fatica. Storce la bocca, le mani aggrappate come artigli ai braccioli della sua sedia a rotelle.
Già alla nascita i medici avevano scoperto che era affetta da una forma di una paralisi cerebrale, che le ha impedito da sempre di camminare e di muovere le braccia se non a scatti e contrazioni involontarie. Tutto sembra difficile per quella ragazza, ma con una caparbietà emozionante lei è arrivata su un palcoscenico per parlare a un pubblico di giovani che in silenzio, quasi fossero ammutoliti da quella straordinaria presenza, non si sono persi nemmeno una sillaba”, questo lo splendido racconto dello psichiatra attraverso il quale porre l’accento su una giovane ragazza in grado di dimostrare come vivere sia meraviglioso, nonostante tutto.
La bellezza della giovanissima è affascinante e con le sue parole riesce ad incantare, ammaliare, stregare, lasciando tutti stupefatti.
Vivo, quindi posso: questo quello che la ragazza vuole comunicare ai giovanissimi a gran voce facendo capire loro quanto sia importante la libertà di pensiero e di visione.
“Se vivi, e non sopravvivi, hai un potere immenso, quello di immaginare il tuo futuro anche se sei costretto a stare seduto su una sedia a rotelle: questo è l’insegnamento strepitoso di quella ragazza. È strano che per pronunciare poche, meravigliose parole, si debba partire da una difficoltà così vincolante. Ed è strano, paradossale si potrebbe dire, che proprio da una limitazione possa scaturire tanta libertà di pensiero e di visione.
Eppure, bisognerebbe prendere esempio da chi trova nella fatica quotidiana di esistere una volontà che i privilegiati non riescono nemmeno a immaginare. Molti, non parlo soltanto dei giovani, sembrano annoiati dal nulla in cui vivono, mentre quella ragazza arpionata alla sua sedia meccanica urla la sua voglia e determinazione, che si trasformano in lezioni di coraggio, di passione, di amore”, così come ci spiega molto significativamente Paolo Crepet.
Bisogna essere grati per quello che la vita ci dona giorno dopo giorno: abbiamo gli occhi per scrutare il mondo, le orecchie per sentire, la lingua per gustare la nostra esistenza, il pensiero per andare oltre ogni dolore.
Questo perché “chi ha sofferto – qualsiasi sia stata la causa e la forma di quel dolore – non darà mai tutto per scontato, chi sopravvive nell’agio sì”.
Chi ha sofferto porta con sé qualcosa di speciale: impara ad andare avanti con una forza incredibile anche quando la vita sembra non fare alcuno sconto, anche quando nessuno ha il coraggio di stargli accanto; impara a sorridere nonostante tutto perché rialzarsi è l’unico modo per tornare a respirare, per tornare ad inebriarsi del profumo della vita; impara ad emozionarsi nuovamente perché in fondo il bello deve ancora arrivare e dopo la pioggia ci sarà sempre un arcobaleno ad aspettarci.
di VALENTINA TROPEA






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