TFA Sostegno e Concorso PNRR 3, CDSS: "La qualità dell’inclusione non si misura con un quiz, ma con la competenza, l’etica e la responsabilità che ognuno di noi porta in classe ogni giorno"

"In primo luogo, è importante ricordare che il TFA sostegno rappresenta l’unica specializzazione riconosciuta a livello europeo, poiché strutturato secondo ... "

"Abbiamo letto con attenzione il resoconto della collega specializzanda INDIRE art. 7, pubblicato da un giornale online di informazione scolastica, e, pur rispettando il suo entusiasmo e la soddisfazione per il risultato ottenuto, riteniamo necessario chiarire alcuni punti fondamentali che riguardano la formazione dei docenti di sostegno in Italia.

In primo luogo, è importante ricordare che il TFA sostegno rappresenta l’unica specializzazione riconosciuta a livello europeo, poiché strutturato secondo gli standard dell’European Qualification Framework (EQF). Questo non è un dettaglio formale né una semplice etichetta: è il risultato di un impianto formativo rigoroso, altamente professionalizzante, costruito attraverso anni di ricerca pedagogica e normativa, e riconosciuto come percorso qualificante per l’intera Unione Europea.

Rivendichiamo quindi con fermezza il valore di un percorso che richiede selezioni in ingresso, centinaia di ore di tirocinio diretto e indiretto, laboratori con esperti, supervisione continua e una prova finale organica. Non esiste al momento in Italia un’altra formazione che possa dirsi equivalente, tanto meno sostitutiva, di questo impianto riconosciuto e validato su standard europei.

Detto questo, non è nostra intenzione alimentare contrapposizioni tra colleghi. Tuttavia, riteniamo scorretto e fuorviante utilizzare il risultato di una prova a risposta multipla per affermare la superiorità di un percorso formativo rispetto ad un altro.

Il concorso PNRR 3, nella sua struttura, non misura la complessità della professionalità docente, né restituisce davvero l’identità pedagogica, didattica e relazionale di chi lavora quotidianamente con gli alunni con disabilità. Un test a crocette, per quanto ben costruito, è comunque influenzato da variabili non trascurabili: il tempo, l’emotività, la capacità di decodificare rapidamente la domanda, e persino il fattore fortuna.

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Per questo ricordiamo con forza che noi non siamo quel voto.

Nessun punteggio può rappresentare la cura, la responsabilità, la competenza pedagogica, la capacità di lettura dei bisogni, la progettazione educativa personalizzata o la relazione umana che un docente di sostegno costruisce ogni giorno sul campo.

Il vero valore professionale non si esprime nella velocità con cui si seleziona una risposta corretta, ma nella capacità di:

- comprendere la complessità dei bisogni educativi;

- collaborare all’interno dei team;

- progettare percorsi realmente inclusivi;

- mantenere un equilibrio tra teoria e pratica;

- garantire che ogni alunno trovi nella scuola un luogo sicuro, accogliente e adeguatamente calibrato.

Queste competenze si sviluppano attraverso studio serio, tirocinio, confronto con i professionisti del settore, supervisione riflessiva e pratica costante – elementi che costituiscono da sempre il cuore del TFA sostegno.

Per questo, come Collettivo, continuiamo a difendere il valore della specializzazione TFA non per spirito di contrapposizione, ma per tutela della qualità dell’inclusione scolastica nel nostro Paese.

Il dibattito può e deve esserci, ma sempre rispettando i percorsi, la normativa e soprattutto la complessità della professione docente di sostegno.

La qualità dell’inclusione non si misura con un quiz, ma con la competenza, l’etica e la responsabilità che ognuno di noi porta in classe ogni giorno".

di LA REDAZIONE

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