Tamburello: ‘Non si fa con la Carta l’istruzione o l'educazione. Gli insegnanti devono puntare su azioni, presenza e vivere insieme per far crescere i ragazzi. Bisogna cambiare la scuola."
- La Redazione
- 3 giorni fa
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Aggiornamento: 2 giorni fa
"Tamburello sostiene fermamente che i modelli di apprendimento che si utilizzano non sono adatti a tutti i bambini, occorre una scuola “al servizio del carisma individuale, non al servizio di un progetto teorico ministeriale..."

Antonino Tamburello è uno psichiatra, psicoterapeuta e fondatore dell’Istituto Skinner a Roma. L’esperto è diventato virale sui social grazie al suo approccio semplice e diretto, segno della sua competenza nel settore. In un recente intervento, Tamburello ha affermato con chiarezza che occorre “cambiare la scuola”.
Tamburello sostiene che i modelli di apprendimento attuali non sono adatti a tutti i bambini. Secondo lui, la scuola dovrebbe essere al servizio del carisma individuale, e non di un progetto teorico ministeriale. Come sottolineano anche altri esperti come Novara e Pellai, non tutti apprendono allo stesso modo, non tutti hanno interesse per le stesse materie e non tutti possiedono le stesse competenze.
L’esperto afferma con parole semplici: “Non si fa con la Carta l’istruzione o l'educazione, si fa con le azioni, con le presenze, col vivere insieme, comunicando e vivendo, condividendo. Molto di quello che gli impongono deve essere alleggerito”.
Quando la teoria si unisce alla pratica, fatta di gesti, empatia e anche di rimproveri, il ragazzo cresce e impara. Tamburello prosegue: “Deve essere dato il primato ad altri aspetti che sono: conoscere la singolarità di quel ragazzo, di quella ragazza, e farla fruttare dentro quell'ambiente di classe, in quelle relazioni. Deve diventare una aiuola quella classe”.
In un’aiuola, nessun fiore è uguale all’altro: hanno diverse forme e colori, eppure tutti crescono e splendono se hanno un terreno fertile. Questo terreno non deve obbligare, ma permettere agli studenti di estendere le proprie radici, le radici della vocazione.
Tamburello conclude con un monito chiaro: “16 anni lì dentro esco che non so nulla dell'uomo. È impossibile che questo vada avanti ancora”. La scuola deve invece essere il luogo in cui, fin da piccoli, si seminano i primi semi della conoscenza di chi sei tu. Solo così è possibile far nascere l’albero della consapevolezza, un ambiente dove ogni individuo può crescere valorizzando le proprie unicità. Dobbiamo cambiare la scuola.
di NATALIA SESSA
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