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STRAGE DI CAPACI, IL RICORDO DELLE ALTE CARICHE DELLO STATO PER COMBATTERE LA MAFIA

Immagine del redattore: La RedazioneLa Redazione

Aggiornamento: 24 mag 2023

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLE E IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO RICORDANO LA STRAGE DI CAPACI, UN RICORDO CHE DIVENTA LEZIONE DI VITA NELLA LOTTA ALLA CRIMINALITÀ


Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 31° anniversario della strage di Capaci, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Il 23 maggio di trentuno anni fa lo stragismo mafioso sferrò contro lo Stato democratico un nuovo attacco feroce e sanguinario.

Con Giovanni Falcone persero la vita sua moglie Francesca Morvillo, magistrata di valore, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, che lo tutelavano con impegno.

Una strage, quella di Capaci, che proseguì, poche settimane dopo, con un altro devastante attentato, in via D’Amelio a Palermo, nel quale morì Paolo Borsellino, con Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina.

A questi testimoni della legalità della Repubblica, allo strazio delle loro famiglie, al dolore di chi allora perse un amico, un maestro, un punto di riferimento, sono rivolti i primi pensieri nel giorno della memoria.

Quegli eventi sono iscritti per sempre nella storia della Repubblica.



Si accompagna il senso di vicinanza e riconoscenza verso quanti hanno combattuto la mafia infliggendole sconfitte irrevocabili, dimostrando che liberarsi dal ricatto è possibile, promuovendo una reazione civile che ha consentito alla comunità di ritrovare fiducia.

I criminali mafiosi pensavano di piegare le istituzioni, di rendere il popolo suddito di un infame potere. La Repubblica seppe reagire con rigore e giustizia. Magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno demolito la presunzione mafiosa di un ordine parallelo, svelando ciò che la mafia è nella realtà: un cancro per la comunità civile, un'organizzazione di criminali per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignità.

La mafia li ha uccisi, ma è sorta una mobilitazione delle coscienze, che ha attivato un forte senso di cittadinanza.

Nelle istituzioni, nelle scuole, nella società civile, la lotta alle mafie e alla criminalità è divenuta condizione di civiltà, parte irrinunciabile di un’etica condivisa. L’azione di contrasto alle mafie va continuata con impegno e sempre maggiore determinazione.

Un insegnamento di Giovanni Falcone resta sempre con noi: la mafia può essere battuta ed è destinata a finire».

Tra le alte cariche dello Stato anche Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel 31° anniversario della strage di Capaci, ha deposto questa mattina una corona d’alloro nel Parco intitolato ai Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel quartiere Montagnola a Roma.

Alla cerimonia erano presenti il Ministro della Giustizia Nordio, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano, il Sottosegretario all’Interno Prisco, il Presidente della Regione Lazio Rocca, il Prefetto di Roma Giannini e il Vicesindaco di Roma Scozzese.





di CLAUDIO CASTAGNA

contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it


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