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"Specializzeremo sul sostegno 85.000 docenti precari nel 2025 per ridurre il precariato", cosa resta di questa dichiarazione del Ministro Valditara?

Proprio in virtù di quell’alto numero — 85.000 docenti — si era diffusa, fra i precari del sostegno, l’aspettativa ragionevole che i percorsi di specializzazione avrebbero...


È passato un anno da quando il Ministro Giuseppe Valditara annunciava con forza un piano ambizioso: specializzare entro il 2025 ben 85.000 docenti precari impegnati sul sostegno, con almeno tre anni di servizio maturati negli ultimi cinque.

«Una vera e propria rivoluzione», la definiva, sottolineando come questa misura fosse fondamentale per risolvere in modo strutturale il problema del precariato e permettere la progressiva trasformazione dei posti in organico di fatto in organico di diritto, condizione indispensabile per nuove assunzioni stabili.

Al quindicesimo minuto l'annuncio del progetto dei Corsi INDIRE e della progressiva riduzione del precariato


Proprio in virtù di quell’alto numero — 85.000 docenti — si era diffusa, fra i precari del sostegno, l’aspettativa ragionevole che i percorsi di specializzazione avrebbero seguito il modello dei corsi abilitanti da 30 CFU ex art. 13: percorsi interamente online, flessibili e non contingentati, almeno per chi fosse già in possesso di un’abilitazione o di una specializzazione. Un’offerta formativa ampia, accessibile e rapida, in grado di raggiungere un numero elevato di docenti in tempi compatibili con l’obiettivo ministeriale.

Prendendo ora in esame nel loro complesso i decreti attuativi n. 75 e n. 77 e i relativi allegati ( CLICCA QUI ),

e considerando infine l’avviso inviato alle Università con la finalità di acquisire la manifestazione di interesse delle stesse per l’attivazione dei corsi destinati ai docenti con titolo conseguito all’estero, emerge con chiarezza una realtà diversa rispetto a quella inizialmente immaginata.


ALLEGATO B FABBISOGNO DI 52.622 UNITÀ

SCARICA L'ALLEGATO B


Alla luce dei dati ufficiali – tra fabbisogno stimato e posti effettivamente attivabili – appare evidente un forte scarto tra l’annuncio politico di 85.000 specializzati nel 2025 e la sua concreta attuazione.

I decreti attuativi, gli allegati e gli avvisi vari certificano l’urgenza di formare oltre circa 57.000 docenti con il requisito dei tre anni di servizio o, in alternativa, con il requisito della specializzazione sul sostegno conseguita all'estero.

Siamo giunti a fine maggio e sembra ancora lontano l’avvio dei corsi di specializzazione INDIRE/Università.

Ad oggi, per i docenti precari triennalisti e specializzati all'estero, almeno per ora, non resta che l’amaro in bocca.


APPROFONDIMENTO

A seguire l'avviso del 23 maggio:


“Con il presente avviso, si intende acquisire la manifestazione di interesse delle Università in indirizzo all’attivazione dei corsi INDIRE e, a tal fine, si rende noto che i posti complessivamente attivabili sono pari a 4.500, così ripartiti:

– n. 1.125 posti per la scuola dell’infanzia

– n. 1.125 posti per la scuola primaria

– n. 1.125 posti per la scuola secondaria di primo grado

– n. 1.125 posti per la scuola secondaria di secondo grado”


Il Ministero aggiunge poi che la distinzione per ordine e grado ha valore meramente indicativo, in quanto la normativa consente l’iscrizione a tutti i docenti in possesso dei requisiti stabiliti dal comma 1 dell’art. 7 del D.L. 31 maggio 2024, n. 71.

Le Università potranno presentare le proposte di attivazione dei percorsi dal 23 maggio al 3 giugno sulla piattaforma dedicata


di LA REDAZIONE


 
 

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