SCRITTE OFFENSIVE E SESSISTE NEL BAGNO DI UNA SCUOLA PUGLIESE CITATO ANCHE FILIPPO TURETTA, REO CONFESSO DELL’OMICIDIO DI GIULIA CECCHETTIN
- La Redazione
- 9 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Gli studenti rimasti colpiti da tale gesto, definito "inaccettabile e abominevole”, hanno deciso di organizzare una manifestazione davanti all’istituto e commentano in...

Nei bagni delle studentesse, del liceo classico, musicale e di scienze umane “Casardi” di Barletta, sono state rinvenute scritte offensive e sessiste che inneggiavano anche Filippo Turetta reo confesso dell’omicidio della sua fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa l’11 novembre 2023 a Padova.
Gli studenti rimasti colpiti da tale gesto, definito "inaccettabile e abominevole”, hanno deciso di organizzare una manifestazione davanti all’istituto e hanno commentato il vile gesto in questo modo :”Quella scritta per me è stata un pugno nello stomaco, una grandissima vergogna leggerla”, e ancora “Non come studente, né come uomo ma come essere umano mi sono sentito colpito”. La dirigente non esclude che tale gesto possa essere stato compiuto da una persona esterna alla scuola in quanto poche sere prima, all’interno dell’istituto, si è svolta la Notte dei licei, e che provvederà a creare delle attività di sensibilizzazione contro la violenza di ogni genere. L’intera comunità scolastica si dissocia da quanto accaduto.
Resta il fatto che l’episodio è considerato di rilevante importanza in quanto si è verificato in un istituto scolastico, luogo che dovrebbe promuovere l’educazione, il rispetto e soprattutto la non violenza. Per questo nel programma didattico è bene integrare attività volte alla sensibilizzazione di argomenti contro la violenza, la discriminazione, l’ emarginazione sociale… promuovendo anche la collaborazione con esperti esterni e centri specializzati.
A tal riguardo ha voluto esprimere la sua opinione anche il sottosegretario dell’istruzione e del merito, Paola Frassinetti: “Trovo molto preoccupante che siano state rinvenute scritte inneggianti a Turetta, l’assassino di Giulia Cecchettin. Si tratta di un pessimo segnale che dimostra come si debba continuare ad insegnare agli studenti la cultura del rispetto della donna. Bisogna incidere e correggere comportamenti e pensieri sbagliati che inducono a far credere che il possesso equivalga all’ amore. Mi auguro che i responsabili di questo ignobile gesto vengano presto identificati”.
Per prevenire la violenza, che dilaga in maniera silenziosa e dominante, è bene iniziare un piano di attuazione all’interno delle comunità scolastiche e centri di formazione, proprio dove il pensiero umano si sviluppa e prende reale coscienza. La conoscenza e la vigilanza di atteggiamenti tossici possono essere le armi per salvaguardare noi e gli altri.
di La Redazione
Commenti