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Riscatto agevolato della laurea a 900 euro e Pensione anticipata a 60 anni: ecco i VANTAGGI IMMEDIATI per Docenti e ATA ed i REQUISITI RICHIESTI. Raccolte circa 120.000 firme per tale riforma

La questione riguardante la pensione anticipata a 60 anni di età anche per il personale della scuola con riscatto agevolato della laurea a....

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La questione riguardante la pensione anticipata a 60 anni di età anche per il personale della scuola con riscatto agevolato della laurea a 900 euro l'anno, anziché gli attuali 6.076, appare davvero interessante e merita senz'altro un'attenta riflessione.

Facciamo riferimento, più nello specifico, al disegno di legge Bucalo presentato dalla senatrice Carmela Bucalo, esponente di Fratelli d’Italia, che consentirebbe proprio il riscatto di laurea a costi notevolmente ridotti.

L’obiettivo è quello di “agevolare il turn over del personale, contrastare il burnout, favorire il ricambio generazionale, incentivare la formazione post-secondaria, ridare dignità al personale del comparto istruzione e ricerca e introdurre misure di welfare adeguato", così come enunciato nel testo.

Il sindacato Anief, in merito, ha promosso una petizione volta a contrastare il fenomeno del burnout tra gli operatori dell’istruzione, che ha già raccolto circa 120.000 firme.

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Si tratta di una riforma fortemente voluta che riguarda 1,2 milioni di lavoratori tra docenti, dirigenti scolastici, personale Ata e ricercatori.

Si ricordi, infatti, alla luce di un’indagine condotta dall’Università Bicocca, che quasi un insegnante su due soffre di burnout, con il 35% degli insegnanti che vorrebbe abbandonare la professione.


Ma come si potrebbe accedere alla pensione anticipata a 60 anni di età e quali sarebbero i benefici reali per Docenti e ATA?

Facciamo chiarezza insieme, fornendo utili chiarimenti in materia.

Il riscatto della laurea ad oggi appare davvero molto oneroso: riscattare un solo anno universitario costa oltre 6.000 euro; dunque per un percorso di cinque anni l'importo complessivo da sostenere è pari ad oltre 30.000 euro.

Si tratta di cifre molto elevate e non tutti possono permetterselo.

Il disegno di legge Bucalo propone, invece, una riduzione dell’aliquota al 5%: ciò comporterebbe che ogni anno di università potrebbe essere riscattato con poco più di 900 euro. Un costo sicuramente più accessibile che garantirebbe il pensionamento anticipato intorno ai 60 anni. Con il riscatto agevolato, infatti, gli uomini potrebbero lasciare il servizio dopo 37 anni di contributi, mentre le donne dopo 36 anni.

Si tratta di una misura riservata non solo agli insegnanti di ruolo o a chi ha un contratto a tempo indeterminato ma tale disegno di legge estenderebbe il riscatto agevolato anche al personale con contratto a tempo determinato, nonché a coloro che, appartenendo al comparto istruzione e ricerca, si ritrovino senza lavoro temporaneamente.

In tal modo, dunque, si vuole garantire tutela anche ai precari della scuola.

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Tale disegno di legge, qualora venisse approvato, consentirebbe di preservare la dignità di docenti, ricercatori e personale ATA che potrebbero così andare in pensione a 60 anni senza arrivare esausti o a rischio di burnout alla fine della carriera.


REQUISITI RICHIESTI E TITOLO AMMESSI

Il riscatto di laurea è valido a condizione che l’interessato abbia conseguito il titolo di studio.


Si possono riscattare:

  • i diplomi universitari, i cui corsi non siano stati di durata inferiore a due e superiore a tre anni;

  • i diplomi di laurea i cui corsi non siano stati di durata inferiore a quattro e superiore a sei anni;

  • i diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;

  • i dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;

  • i titoli accademici introdotti dal decreto 3 novembre 1999, n. 509 ovvero Laurea (L), al termine di un corso di durata triennale e Laurea Specialistica (LS), al termine di un corso di durata biennale propedeutico alla laurea.


Per quanto riguarda i diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale, possono essere riscattati ai fini pensionistici, secondo le vigenti disposizioni in materia, i nuovi corsi attivati a decorrere dall'anno accademico 2005-2006 e che danno luogo al conseguimento dei seguenti titoli di studio:

  • diploma accademico di primo livello;

  • diploma accademico di secondo livello;

  • diploma di specializzazione;

  • diploma accademico di formazione alla ricerca, equiparato al dottorato di ricerca universitario dall’articolo 3, comma 6, decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 212 (messaggio 14 giugno 2010, n. 15662).


Possono essere riscattati ai fini pensionistici anche i diplomi ITS Academy, purché rilasciati in conformità con la normativa prevista dalla legge 99/2022 e il relativo accreditamento delle fondazioni ITS.


I periodi che non danno possibilità di riscatto sono quelli:

  • di iscrizione fuori corso;

  • già coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto che sia non solo presso il fondo cui è diretta la domanda stessa, ma anche negli altri regimi previdenziali richiamati dall’articolo 2, comma 1, decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184 (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e gestioni speciali del Fondo stesso per i lavoratori autonomi e fondi sostitutivi ed esclusivi dell'Assicurazione Generale Obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti e gestione di cui all'articolo 2, comma 26, legge 8 agosto 1995, n. 335).

Il riscatto può riguardare l'intero o i singoli periodi.


VANTAGGI IMMEDIATI? ECCO LE SIMULAZIONI PRATICHE

Analizziamo assieme però quali potrebbero essere i vantaggi immediati attraverso alcune simulazioni pratiche realizzate da 'La Repubblica'.


  1. Maria, insegnante con 32 anni di contributi, potrebbe riscattare la laurea quadriennale spendendo 3.600 euro invece di 24mila, uscendo dal lavoro a 60 anni. Ma quale sarà il prezzo da pagare? Una riduzione dell’assegno pensionistico da 1.550 a 1.350 euro mensili, equivalente a una perdita di circa 48mila euro in vent’anni.


  1. Luca, professore di matematica, vedrebbe la sua pensione diminuire da 1.650 a 1.480 euro, perdendo oltre 40mila euro nel lungo periodo.


Dunque si avrebbero dei vantaggi immediati ma degli assegni pensionistici ridotti.


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di VALENTINA TROPEA




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