NOVARA: VEDERE ALTRE FINESTRE SUL MONDO, OSSERVARE ALTRI ORIZZONTI È LA CHIAVE PER LA GESTIONE DEI CONFLITTI. UNA REGOLA PER GENITORI E FIGLI
- La Redazione
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“Dopo la rabbia, l’ira, l’irritazione iniziale ciò che ci rimane è un’altra prospettiva in noi, un’altra finestra sul mondo, un altro orizzonte da poter osservare... ”

È capitato a tutti nella vita di ritrovarsi in un conflitto, in una discussione e non sapere come uscirne. La rabbia, la frustrazione prendono il sopravvento lasciando poco spazio alla ragione. Accade agli adulti e accade ai bambini. Ma esiste un modo per “litigare bene?”.
A tal proposito l’esperto di pedagogia Daniele Novara ci indica un metodo per capire e gestire al meglio i conflitti. Il primo passo è partire dalla “capacità di decentramento”, un passaggio difficile ma necessario, ovvero, l’accettazione di altre opinioni e parere differenti dai nostri, queste le sue parole: “La capacità di decentramento è la capacità di vedere punti di vista alternativi, una delle caratteristiche tipiche per una buona gestione dei conflitti. Il segreto che sta alla base dell'essere capaci di gestire i conflitti sta proprio in questo: vedere altri punti di vista. Quando si ha un conflitto con qualcuno lo si dovrebbe ringraziare, attuando la propria competenza conflittuale, perché offre un’altra prospettiva”. Effettivamente suona molto male "ringraziare la persona con la quale siamo in conflitto" ma in questa affermazione è nascosta una grande verità.
Daniele Novara ci offre una soluzione inusuale per la gestione dei conflitti, secondo l’esperto dovremmo ringraziare chi è “contro” di noi, perché dopo la rabbia, l’ira, l’irritazione iniziale ciò che ci rimane è un’altra prospettiva in noi, un’altra finestra sul mondo, un altro orizzonte da poter osservare.
Questa capacità è importante che venga acquisita dai bambini, soprattutto per insegnare loro a gestire il conflitto quando si trovano ad avere confronti con i loro pari, fuori le mura domestiche, l’esperto a tal proposito aggiunge: “Nel metodo Litigare Bene chiediamo a ciascun bambino di esporre al suo antagonista la propria versione, piuttosto che dare ragione all’uno o all’altro”. Se lo guardiamo con i giusti occhi “ il conflitto diviene divergenza creativa” perché ci insegna a non fermarci, a non accontentarci ma anzi a cercare altri punti di vista, senza essere padroni solo delle nostre idee. La “ragione” può essere una gabbia se vediamo solo la nostra. Quindi, in conclusione, Novara afferma: “Bisogna allenare la propria competenza conflittuale perché qualsiasi essere vivente deve saper gestire il conflitto altrimenti muore o si ammala”.
di NATALIA SESSA