MATURITÀ 2025: MERCOLEDÌ 18 GIUGNO OLTRE 520 MILA STUDENTI SVOLGERANNO LA PRIMA PROVA
- La Redazione
- 17 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Scatta l’Esame di Stato: mercoledì alle 8.30 parte la maturità per più di mezzo milione di studenti. Tutti i dati, le date e cosa cambierà dal 2026.

Esame di Stato 2025: l’ultima edizione nella sua forma attuale?
Come già preannunciato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, questa potrebbe essere l’ultima edizione dell’Esame di Stato nella sua attuale formulazione. Le prove di maturità prenderanno il via mercoledì 18 giugno 2025 alle ore 8:30 e coinvolgeranno 524.415 studenti in tutta Italia.
Come ha dichiarato il Ministro: “Cambia il nome: torniamo all’esame di maturità, che Berlinguer aveva trasformato in esame di Stato”. Valditara punta a una “valorizzazione integrale della persona”. La nuova riforma, pensata e studiata dal Ministro, potrebbe essere implementata già a partire dal prossimo anno scolastico. Tra gli aspetti destinati a subire maggiori cambiamenti, spicca il sistema di valutazione degli studenti.
ALCUNI DATI DELL'ESAME DI STATO 2025:
CANDIDATI TOTALI : 511.349 INTERNI E 13.066 ESTERNI
COMMISSIONI: 13.900
CLASSI: 27.698
GLI STUDENTI SONO COSÌ RIPARTITI, IN ORDINE:
LICEI: 268.577 STUDENTI
ISTITUTI TECNICI: 169.682 STUDENTI
ISTITUTI PROFESSIONALI: 86.156 STUDENTI
La commissione d’esame manterrà la struttura di un presidente esterno e sei membri, 3 esterni e 3 interni.
IL CALENDARIO:
18 GIUGNO: PRIMA PROVA DI ITALIANO
19 GIUGNO: SECONDA PROVA SU MATERIE D'INDIRIZZO
Ma cosa cambierà nel 2026?
Una delle principali modifiche riguarderà il colloquio orale. Come spiega Giuseppe Valditara:“Le prove restano tre, la seconda sarà sempre di indirizzo. Si rafforzerà la valutazione, soprattutto del colloquio, che dovrà non solo misurare le conoscenze, ma anche verificare come il percorso scolastico abbia contribuito alla crescita dello studente in termini di responsabilità e autonomia, per affrontare in modo maturo la vita”.
Per il Ministro, l’esame dovrà favorire “la formazione integrale e armonica dello studente” e rappresentare un vero supporto per il futuro. Non sarà più solo una verifica delle conoscenze disciplinari dell’ultimo anno, ma un’occasione per offrire “qualcosa in più”.
Il consiglio del Ministro agli studenti:
“Vivetelo dando prova di aver compreso innanzitutto il senso di ciò che avete studiato, dimostrando quanto lo studio abbia influito sulla vostra maturazione e sulla vostra crescita personale”.
di NATALIA SESSA
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