Maestre prese a calci e testate da un bambino di 6 anni: nelle scuole cresce la fatica di gestire le emozioni dei più piccoli
- La Redazione
- 2 giorni fa
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Tre insegnanti sono finite in ospedale dopo l’aggressione di un alunno in una scuola del Frusinate. Un episodio che accende i riflettori sul disagio emotivo sempre più diffuso tra i bambini e sulla fragilità delle risposte educative.

Un episodio di violenza si è verificato in una scuola della provincia di Frosinone, dove un bambino di sei anni ha aggredito tre insegnanti, prendendole a calci e testate. Le maestre, di età compresa tra i 40 e i 45 anni, hanno riportato escoriazioni e piccoli traumi che hanno richiesto l’intervento dei sanitari del 118.
Secondo quanto riportato da FanPage, l’aggressione è iniziata con un attacco rivolto a una delle insegnanti. Le altre due, intervenute per soccorrere la collega, sono state a loro volta colpite. Tutte e tre le donne sono state trasportate al pronto soccorso dell’ospedale di Cassino per accertamenti.
Al momento, non sono ancora chiari i motivi che hanno spinto il bambino a questo comportamento. La famiglia è stata informata e il piccolo è stato affidato alla madre.
L’episodio mette in luce una realtà complessa e sempre più presente nelle scuole: la difficoltà di alcuni bambini a gestire le proprie emozioni e comportamenti. L’aggressività in età prescolare può derivare da molteplici fattori, tra cui situazioni familiari difficili, difficoltà di comunicazione o condizioni neuropsichiatriche.
È fondamentale che le scuole siano dotate di strumenti adeguati per riconoscere i segnali di disagio e per intervenire tempestivamente, anche attraverso il coinvolgimento di specialisti come psicologi e pedagogisti.
Le insegnanti sono in prima linea e spesso si trovano a dover gestire situazioni molto delicate senza sempre avere il supporto necessario. È quindi importante investire nella formazione continua del personale scolastico, offrendo strumenti pratici per affrontare crisi comportamentali in modo sicuro ed efficace.
Il supporto non deve limitarsi all’ambito scolastico: anche le famiglie devono essere coinvolte in un percorso di dialogo e collaborazione per favorire il benessere del bambino.
Interventi educativi basati sull’ascolto attivo, la creazione di ambienti accoglienti e l’uso di tecniche di gestione emotiva possono fare la differenza. La prevenzione parte dalla costruzione di un rapporto di fiducia e rispetto reciproco, che aiuta i bambini a esprimere le proprie emozioni in modo sano.
Un episodio violento non solo mette a rischio l’incolumità fisica ma può lasciare ferite emotive profonde. È importante che anche gli insegnanti ricevano supporto psicologico e abbiano accesso a spazi di confronto per elaborare l’accaduto e continuare a svolgere il loro ruolo con serenità.
di NATALIA SESSA