"Caro Governo più precetti e più aumenta la partecipazione, grazie, venite in piazza ad ascoltare la voce di chi soffre, venite a contarci, siamo in 500MILA solo a Bologna" queste le parole pronunciate a Bologna, dal palco sito in Piazza Maggiore, dai rappresentanti delle sigle sindacali di CGIL E UIL
La Cgil e la UIL, ieri 29 novembre, hanno portato nelle piazze di tutta Italia oltre 500MILA manifestanti. In alcune piazze la tensione è salita fino a coinvolgere le forze dell'ordine. Solo a Bologna ( VIDEO A FINE ARTICOLO ) oltre 50 MILA manifestanti hanno partecipato allo sciopero. Molti i temi che hanno spinto le sigle sindacali ad indire uno sciopero generale.
Tra queste ricordiamo, temi cari al personale scolastico, stabilizzare il personale precario ed eliminare l’abuso
di successivi contratti e rapporti di lavoro a termine. Cancellare i tagli contenuti nella legge di bilancio che
prevedono la riduzione del 25% del turn over di università, ricerca e Alta formazione artistica e musicale e un taglio secco per la scuola di 5.660 docenti e 2.174 unità di personale ATA.
"La mobilitazione, ha affermato la Cgil, è stata indetta per chiedere di cambiare la manovra di bilancio 2025, considerata del tutto inadeguata a risolvere i problemi del Paese, per rivendicare l’aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali. La condizione lavorativa nei nostri settori è fortemente aggravata dalle scelte del Governo Meloni, sia sul piano delle politiche generali che sul piano contrattuale.
Lo abbiamo denunciato più volte, nelle tante assemblee nei luoghi di lavoro, arrivando a proclamare lo sciopero del 31 ottobre scorso e proseguendo l’iniziativa con i presìdi del 12, 20 e 26 novembre.
Non solo, nei giorni scorsi abbiamo presentato alle forze politiche alcune proposte di modifica alla legge di bilancio che intervengono su diversi temi che interessano i nostri settori: scuola, università e ricerca, alta formazione artistica e musicale.
In questi stessi giorni siamo anche impegnati a tutelare le libertà di espressione e di manifestazione, messe in pericolo dal cosiddetto “DDL sicurezza” e a contrastare un clima intimidatorio che serpeggia nel Paese. Su questi temi lo scorso 21 novembre eravamo in piazza a Roma e abbiamo promosso una petizione online per chiedere la modifica del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici.
Protesta e proposta, dunque, per indurre il Governo e il Parlamento a rivedere scelte ingiuste e sbagliate", ha concluso la Flc Cgil.
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