Gratteri: “Figli allo sbando, ma dove sono i genitori?” C’è una via d’uscita: la famiglia autentica
- La Redazione
- 15 ore fa
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 2 ore fa
"La critica del procuratore è tagliente: “Mi chiedo dove siano il padre o la madre”, è ancora una volta responsabilità dei genitori sorvegliare i figli che invece vivono sempre più..."

I giovani della nostra società sono sempre più allo sbando, questo è certo, lo affermano i più noti sociologi e psicoterapeuti di tutti i tempi. A loro si unisce anche l’importante presenza di Nicola Gratteri, magistrato e procuratore della Repubblica di Napoli. La voce di Gratteri si insidia negli squarci di questa società, oltre ad essere attento alle vicende mafiose, mostra sempre più attenzione ai giovani, probabili prede della criminalità organizzata.
La critica del procuratore è tagliente: “Mi chiedo dove siano il padre o la madre”, è ancora una volta responsabilità dei genitori sorvegliare i figli che vivono sempre più di permissivismo e trasgressione, continua : “Decadimento morale e crisi della famiglia.” Per Gratteri il ritorno alla famiglia autentica fondata su valori, sacrifici e impegno è di fondamentale importanza. Il procuratore già in altre sedi aveva evidenziato di come i genitori fossero cambiati negli anni, tanto da assomigliare sempre più ai figli. Non esistono più ruoli ben definiti e questo ha portato ad uno stravolgimento drammatico nel campo dell'educazione sociale e culturale. Ma il procuratore coglie in pieno un’altra problematica che riguarda le famiglie dei ragazzi cresciuti per strada , riferendosi ai genitori assenti afferma :“magari uno è in carcere o tutti e due, magari uno è morto, è stato ammazzato”, è l’amara verità di chi più di tutti subisce le conseguenze della mafia, i figli della gente coinvolta in queste vicende , inoltre il magistrato aggiunge: “È ovvio che questa è gente che facilmente sarà reclutata in futuro dalla criminalità organizzata”, magari seguendo proprio l’esempio dei loro genitori.
C’è un modo per contrastare e porre fine a questo fenomeno? È importante saper rispondere a questa domanda, Gratteri crede più di qualsiasi altro nelle istituzioni, la scuola, la chiesa, le piccole organizzazioni sociali devono essere un punto di riferimento importante per tutti i ragazzi, non solo di chi in maniera indiretta è vittima di mafia, ma anche di tutti coloro che si sentono soli, abbandonati ad un destino privo di sogni e speranze.
di NATALIA SESSA