Fondo pensioni figli: per ogni 100 euro l’Inps ne eroga altri 50, genitori o nonni possono attivare il fondo. L’obiettivo del Governo nel 2026 è l’entrata nel mondo del lavoro dei giovanissimi
- La Redazione

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"È un progetto questo che ha un lungo raggio d’azione, in quanto mira ad aprire fondi di previdenza integrativa per i più piccoli in modo da poter beneficiare di una consistente somma... "

Dal 2026 potrebbe partire la nuova iniziativa del Governo dal nome :
Fondo previdenza giovani.
Il sistema che si occuperà della sua gestione sarà Inps. Il fondo ha l’obiettivo di creare per i più giovani una forma di previdenza complementare nel quale genitori e nonni possono versare delle somme di denaro. Lo stato in loro aiuto verserà a sua volta delle piccole quote. Entriamo nel dettaglio:
La proposta è stata presentata nella legge di Bilancio.
È un progetto questo che ha un lungo raggio d’azione, in quanto mira ad aprire fondi di previdenza integrativa per i più piccoli in modo da poter beneficiare di una consistente somma di risparmi una volta raggiunta la maggiore età.
ISCRIZIONE AL FONDO
L’iscrizione potrà essere attivata già dal terzo mese del neonato/a, dovrà partire da un genitore fino ad un parente di terzo grado. La quota iniziale per poter aprire il fondo è di 100 euro che sarà integrata con altri 50 euro da parte dell’Inps (probabilmente annuali).
RISCATTO DELLE SOMME
Al 18esimo anno d’età, il giovane potrà riscattare la somma accumulata negli anni, che potrà utilizzare per la formazione o per intraprendere una strada imprenditoriale, infatti, sarà possibile: pagare rette universitarie, pagare corsi di formazione o specializzazione oppure aprire un’attività. In grandi linee il progetto avrà questa forma, ulteriori dettagli saranno forniti quando la norma sarà approvata.
DATI
Se l’iniziativa prenderà il via, così come è stato preannunciato, parliamo di circa 18 milioni l’anno che incideranno sulle casse pubbliche. Sulla base dei 369 mila nuovi nati del 2024.
PROPOSTA DEL SENATORE LOMBARDO
Mentre il meccanismo proposto dal senatore Marco Lombardo vedrebbe una spesa consistente sulle casse pubbliche ma metterebbe i genitori in condizione di netto vantaggio.
In questo caso sarebbe lo Stato a versare un contributo per l’iscrizione dei neonati: 300 euro per il primo anno, 200 per gli anni successivi e i genitori versano 100 euro. Il contributo dello Stato spetta fino ai 5 anni d’età.
Come dicevamo il costo di questa manovra sarebbe ben più consistente, parliamo di circa 500 milioni solo per il primo anno.
L’obiettivo dello Stato è quello di aumentare notevolmente gli iscritti agli istituti di previdenza complementare, valido aiuto per le famiglie ma poco utilizzati, se non in fase pensionistica.
di LA REDAZIONE
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