I giorni di ferie non utilizzati dal docente precario durante l’anno scolastico vanno pagati: lo hanno confermato diverse aule di giustizia, spazzando in questo modo...

I giorni de ferie non utilizzati dal docente precario durante l’anno scolastico vanno pagati: lo hanno confermato diverse aule di giustizia, spazzando in questo modo ogni dubbio. A spiegare l’importanza delle recenti sentenze, favorevoli ai supplenti, è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: il nostro sindacato, ha dichiarato Pacifico, “ha vinto in Tribunale, in Cassazione, grazie anche alle interpretazioni delle norme in Corte di Giustizia Europea, per ricorsi finalizzati a fare riconoscere le ferie non assegnate al personale precario. Dobbiamo ricordare e chiarire che tra il personale scolastico, uno su quattro ha contratti con scadenza fino al 30 giugno e dovrebbe essere collocato in ferie di ufficio, non durante le vacanze".
Il riferimento del leader del sindacato autonomo è all’ordinanza n. 16715/2024 del 17 giugno scorso, attraverso la quale i docenti o il personale Ata con contratto in scadenza o scaduto il 30 giugno possono recuperare l’indennità sostitutiva ferie non godute. Il supplente annuale, spiega Pacifico, “dovrebbe essere collocato in ferie dal dirigente scolastico, se vogliamo al termine delle lezioni, e comunque prima della fine del contratto. Il problema è che non solo quasi sempre non è collocato in ferie, ma in più le ferie non gli vengono pagate perché la normativa italiana vieta la monetizzazione delle ferie. Tutto questo, però, da quando la Corte di Giustizia Europea si è pronunciata e la Cassazione ha recepito” l’orientamento “, grazie ai ricorsi presentati dai legali dell'Anief, è diventato illegittimo e in contrasto con l'unione europea".
“Cosa vuol dire? Che chiunque ha lavorato con contratto al 30 giugno e non ha mai preso le ferie - prosegue il sindacalista - ha diritto a farsele pagare, aderendo al nostro ricorso per il recupero dell’indennità sostitutiva ferie non godute per docenti con contratti fino al 30 giugno. Si parla, addirittura, di andare a recuperare circa mille euro per ogni anno” di lavoro e per chi ha diverse annualità da precario fino “a 10mila euro di arretrati. È importante aderire al ricorso: è l'ennesima battaglia che Anief – conclude il suo presidente nazionale - sta conducendo per la parità di trattamento dei precari rispetto al personale di ruolo”.
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di LA REDAZIONE
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