CARTA DOCENTE, SPETTA ANCHE AD EDUCATORI E PRECARI. TUTTE LE INFORMAZIONI UTILI SUL RICORSO
- La Redazione
- 27 giu
- Tempo di lettura: 3 min
"Chi ha ricevuto la carta docente nel 2023 avrebbe dovuto spenderla entro agosto 2025 ma, molti docenti, con contratto al 31 agosto hanno visto scomparire il credito residuo... "

La data del 24 giugno 2025 risulta particolarmente importante per un motivo ben preciso. In questa data è stato confermato il decreto ministeriale attuativo previsto dalla legge per rendere effettiva l'estensione dell’utilizzo della carta docente anche al personale precario. Per tanto si credeva che bisognava attendere all’a.s. 2025/2026 per rendere effettiva l’estensione, ma proprio il 24 giugno il Ministero dell’Istruzione comunica con un semplice comunicato stampa che: la Carta è attiva per i docenti con contratto al 31 agosto 2025.
La scadenza per l’utilizzo del bonus è fissata al 31 agosto 2026. È IMPORTANTE SAPERE CHE I FONDI NON SPESI ENTRO LA FINE DELL’ANNO SCOLASTICO DI RIFERIMENTO VENGONO RIACCREDITATI NELL’ANNO SUCCESSIVO. SI TIENE CONTO DELL’ANNO SCOLASTICO NON QUELLO SOLARE, DUNQUE, AD ESEMPIO, I DOCENTI CHE RICEVONO IL BONUS A GIUGNO 2025 POSSONO UTILIZZARLO FINO AD AGOSTO 2026. Per richiedere la carta docente occorre collegarsi al sito : cartadeldocente.istruzione.it, autenticarsi con SPID, e, se si rientra tra i beneficiari, si visualizzerà l’importo disponibile. Chi ha ricevuto la carta docente nel 2023 avrebbe dovuto spenderla entro agosto 2025 ma, molti docenti, con contratto al 31 agosto hanno visto scomparire il credito residuo dalla piattaforma.
Per tentare il riaccreditamento del residuo del bonus occorre dimostrare di non aver speso tutto il bonus, e si tratta di un fatto negativo difficile da provare. Una possibile soluzione è richiedere ufficialmente lo storico del portafoglio elettronico, ma questa operazione tramite il TAR ha costi paragonabili al valore del bonus stesso. I fondi non utilizzati nell’anno scolastico di riferimento possono essere spesi in quello successivo, lo stabilisce il DPCM del 28 novembre 2016. Tuttavia, per il Ministero , in caso di cessazione del servizio (come la scadenza del contratto a termine), il bonus viene revocato. Dunque, se sei un docente di ruolo, puoi spendere il bonus anche dopo l’anno scolastico in cui è stato caricato, ma se sei docente precario, invece, è prudente spendere il bonus entro la scadenza del contratto, per evitare la sua cancellazione. Per i docenti con contratti al 31 agosto 2025, il Ministero ha chiarito che il bonus si può usare fino al 31 agosto 2026.
Se sono passati più di sei mesi dalla sentenza e non c’è stato riscontro, l’unica strada è il ricorso per ottemperanza al TAR, con richiesta di commissariamento del Ministero. Questo strumento è efficace, perché comporta responsabilità amministrative e possibili sanzioni per i dirigenti pubblici inadempienti. Nella maggior parte dei casi, l’avvio del procedimento induce il Ministero ad accreditare il bonus anche prima della conclusione del processo. Per i docenti ANIEF, il sindacato copre i costi legali, ma resta da pagare il contributo unificato (150 euro) per chi ha un reddito superiore a 38.000 euro. Tale importo viene poi recuperato in caso di accoglimento del ricorso.
INOLTRE È IMPORTANTE SAPERE CHE LA CORTE DI CASSAZIONE HA CONFERMATO CHE GLI EDUCATORI SCOLASTICI HANNO PIENO DIRITTO ALLA CARTA DOCENTE, ESATTAMENTE COME GLI INSEGNANTI, SIA SE DI RUOLO SIA SE PRECARI. Gli educatori possono rivendicare la Carta del Docente per gli ultimi cinque anni (prescrizione quinquennale), attraverso un ricorso fondato su sentenze ormai definitive della Cassazione. I bonus riconosciuti con sentenza potrebbero essere pagati con ritardo, questo perché, il costo di queste inadempienze è minimo. Le condanne alle spese processuali sono irrisorie, quindi conviene “pagare tardi“. Tuttavia, una nuova prassi prevede la trasmissione degli atti alla Procura regionale della Corte dei Conti per valutare il danno erariale: ciò potrebbe incentivare un’accelerazione nei pagamenti.
di LA REDAZIONE
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