Carta docente, a Tivoli 1500 euro ad una precaria. Anief: "Non esistono lavoratori di serie A e di serie B, ma solo docenti che mettono al servizio dello stato la propria preparazione"
- La Redazione
- 9 mag
- Tempo di lettura: 2 min
"Accoglie il ricorso e per l’effetto dichiara il diritto della ricorrente ad usufruire della Carta docente ai sensi ... "

Un’altra sentenza che porta al risarcimento di una precaria e al riconoscimento del diritto alla formazione anche a chi ha un contratto a tempo determinato.
Questa volta il tribunale di Tivoli - ascoltate e accolte le richieste degli avvocati Anief Salvatore Russo, Nicola Zampieri, Giovanni Rinaldi, Walter Miceli e Fabio Ganci – “provvede, ogni altra domanda, istanza ed eccezione disattesa:
accoglie il ricorso e per l’effetto dichiara il diritto della ricorrente ad usufruire della Carta docente ai sensi dell’art. 1 commi 121-124 legge 107/2015, con assegnazione della medesima per gli anni scolastici 2021/2022, 2022/2023 e 2024/2025 oltre interessi o rivalutazione, ai sensi dell’art. 22, comma 36, della L. n. 724 del 1994, dalla data del diritto all’accredito alla concreta attribuzione; condanna il Ministero dell’istruzione al rimborso dei compensi di avvocato che liquida in € 1.708,20 oltre spese generali iva e cpa di legge da distrarsi”, come si legge nella sentenza.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha affermato che “la Corte di Giustizia Europea, il Consiglio di Stato e la Corte di Cassazione hanno dato ragione a quanto l’Anief sostiene da sempre: chi ha ideato la norma che ha introdotto la Carta del docente ha dimenticato, non sappiamo se volutamente o meno, i precari. Non esistono lavoratori di serie A e di serie B, ma solo docenti che mettono al servizio dello stato la propria preparazione e in questo la formazione gioca un ruolo importante, poiché ora più di prima sappiamo che è un diritto ma anche un dovere per ogni insegnante”, ha terminato Pacifico.
di LA REDAZIONE
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