Bonus mamme ( 480 euro a dicembre previo domanda ) e cuneo fiscale: misure insufficienti per le lavoratrici. Servono politiche strutturali, universali ed efficaci
- La Redazione

- 3 set
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"Anche il passaggio sul cuneo fiscale dimostra i limiti di questa impostazione: nel 2024 la decontribuzione aveva aumentato il netto in ... "

“Il Governo ha reso strutturale il cosiddetto bonus mamme, introducendo nuove disposizioni notevolmente penalizzanti per le madri con due figli a carico, dipendenti pubbliche o private con contratto a tempo determinato o indeterminato, autonome o libere professioniste (fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo) o con tre o più figli, dipendenti pubbliche o private e titolari di contratto a tempo determinato, autonome o libere professioniste (fino al compimento del diciottesimo anno di età del più piccolo)."
Così Rita Longobardi, Segretaria Generale della UIL FPL che spiega “dal 2025, infatti, queste donne avranno diritto ad appena 40 euro al mese, pari a 480 euro annui, erogati in un’unica soluzione a dicembre e solo previa domanda all'INPS ( a breve uscirà sul sito INPS la possibilità di presentare domanda, provvederemo a pubblicare tutte le info su www.ascuolaoggi.com ). Si tratta di un importo che non rappresenta in alcun modo un sostegno reale per le madri/lavoratrici interessate, che andrà a pesare soprattutto su chi vive ogni giorno la difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, che non risponde al bisogno di politiche concrete di sostegno alla genitorialità e che, rispetto al 2024, costituisce un vero e proprio arretramento: lo scorso anno, infatti, lo sgravio contributivo sperimentale garantiva fino a 3.000 euro annui.”
“Anche il passaggio sul cuneo fiscale – prosegue Longobardi – dimostra i limiti di questa impostazione: nel 2024 la decontribuzione aveva aumentato il netto in busta paga mese per mese, mentre dal 2025 il sistema di detrazioni fiscali riduce questo effetto immediato. In sostanza, meno risorse per le donne, più burocrazia e ancora nessuna misura davvero universale”.
“Noi chiediamo politiche strutturali, universali e realmente efficaci perché il lavoro femminile non può essere sostenuto con bonus minimi o soluzioni ponte. Alle donne servono certezze, strumenti stabili e un welfare che accompagni davvero la maternità e la genitorialità”, conclude la Segretaria.
di NATALIA SESSA
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