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Violenza sugli autobus, autista costretto a interrompere la corsa a causa di una rissa scoppiata tra giovani. "La scuola assuma un ruolo sempre più centrale e stabile nella promozione della legalità"

"Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda preoccupazione per i recenti episodi di violenza verificatisi sugli autobus di Pisa ... "

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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda preoccupazione per i recenti episodi di violenza verificatisi sugli autobus di Pisa, dove un autista è stato costretto a interrompere la corsa a causa di una rissa scoppiata tra giovani passeggeri.

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Non si tratta di episodi marginali o di banale cronaca nera: ogni volta che la violenza irrompe in uno spazio pubblico si incrina il diritto fondamentale alla sicurezza, si mette in discussione la dignità delle persone coinvolte e si colpisce un presidio di civiltà quale è il trasporto collettivo.

Questi comportamenti, che vedono protagonisti giovani adulti, non possono essere derubricati a semplici atti di vandalismo, ma vanno letti come il risultato di una fragilità più profonda: la carenza di una solida cultura della legalità, che dovrebbe essere trasmessa con continuità già nei percorsi scolastici.


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Se ragazzi poco più che ventenni trasformano un autobus in teatro di scontri violenti, è legittimo chiedersi quale investimento sia stato fatto, negli anni della loro formazione, per educarli al rispetto delle regole e alla convivenza civile.

La promozione della mobilità sostenibile e l’invito a utilizzare i mezzi pubblici perdono di credibilità se non si garantisce un contesto sicuro e sereno. Tuttavia, la sicurezza non può essere intesa solo come presenza di controlli o come risposta repressiva: essa nasce dalla cultura, si alimenta nel senso di responsabilità collettiva e prende forma nella consapevolezza che i beni comuni appartengono a tutti e devono essere rispettati.

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Il CNDDU ritiene fondamentale, in questo senso, che la scuola assuma un ruolo sempre più centrale e stabile nella promozione della legalità. Non bastano eventi sporadici o giornate celebrative: occorre che l’educazione ai diritti, al rispetto e alle regole diventi parte integrante e permanente della vita scolastica. Solo un percorso sistematico, costruito nel tempo, può radicare nei giovani quella sensibilità che li accompagnerà anche in età adulta e li renderà cittadini capaci di vivere lo spazio pubblico in modo responsabile.


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Rafforzare l’educazione alla legalità significa insegnare ai ragazzi che la libertà non è arbitrio, ma responsabilità; che il rispetto delle regole non è imposizione, ma garanzia di dignità e sicurezza per tutti; che la convivenza civile è il primo strumento per difendere i propri diritti. È necessario che ogni istituzione scolastica, a partire dai gradi più bassi, si impegni a costruire un percorso coerente e continuo in questa direzione, perché non vi può essere società democratica senza cittadini formati al senso del limite e del rispetto reciproco. La scuola, in questo scenario, non è solo luogo di istruzione, ma presidio fondamentale di cittadinanza e argine contro la deriva della violenza.



di LA REDAZIONE



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