Una madre chiede di bocciare la figlia autistica per consolidare i suoi progressi scolastici
- La Redazione
- 3 mag
- Tempo di lettura: 2 min
Una richiesta inedita: una madre spera che la figlia autistica venga trattenuta un altro anno per consolidare i suoi piccoli ma significativi progressi...

Una madre ha presentato una richiesta alla scuola che frequenta sua figlia, una giovane di 21 anni con autismo, chiedendo che venga bocciata per permetterle di proseguire il suo percorso di crescita. Sebbene questa richiesta possa sembrare fuori dall'ordinario, la donna ha spiegato che, per sua figlia, un altro anno scolastico nella stessa classe rappresenterebbe una possibilità concreta di consolidare i progressi ottenuti negli ultimi anni.
La madre ha sottolineato che, nonostante la scuola abbia intenzione di promuovere la ragazza, il suo desiderio è che venga "trattenuta" un altro anno, per dare il tempo necessario a rafforzare le conquiste, piccole ma importanti, raggiunte finora. Questa richiesta non nasce dalla volontà di ostacolare il percorso della giovane, ma dalla consapevolezza che per una persona con disabilità intellettiva e comportamentale i progressi non avvengono con la stessa velocità degli altri studenti, e richiedono più tempo e supporto.
A sostegno della richiesta, la madre ha ricevuto il parere favorevole di esperti, tra cui i professionisti dell'ospedale Stella Maris, specializzati in neuropsichiatria infantile e adolescenziale. Secondo la documentazione fornita, la continuazione dell'anno scolastico rappresenterebbe una fase cruciale per consolidare i progressi in atto.
La legge italiana consente, infatti, agli studenti con disabilità di proseguire il loro percorso scolastico per un anno in più, qualora sia ritenuto necessario. Questa opzione è pensata per garantire che nessuno venga escluso dal sistema educativo a causa delle proprie difficoltà, ma si scontra con la necessità di bilanciare il diritto all'inclusione con quello di un progresso accademico.
In casi come questo, l'alleanza tra scuola e famiglia è fondamentale. La madre ha espresso il timore che la scuola non accolga la sua richiesta, rischiando di interrompere il percorso educativo della figlia prima che siano stati pienamente consolidati i risultati raggiunti. La scuola, purtroppo, non sempre offre quel supporto che va oltre l’aspetto puramente didattico, e molte famiglie si trovano a dover affrontare, da sole, il difficile compito di ottenere il giusto aiuto.
L’inclusione scolastica non dovrebbe essere vista solo come un diritto di accesso, ma come un'opportunità concreta di costruire un percorso personalizzato che rispetti i tempi e le necessità di ciascun studente. È fondamentale che i genitori non si sentano isolati e che la scuola possa contare su un network di supporto, anche con l'aiuto di strutture specialistiche, per garantire un’educazione adeguata a tutti gli studenti.
di La Redazione
Commenti