"Ancor oggi fatica a passare il concetto che l'offerta formativa è unica e conforme agli stessi ordinamenti generali, sebbene possa essere erogata da istituzioni statali o paritarie, a garanzia del pluralismo formativo e della libertà di scelta educativa sanciti..."
Ancor oggi fatica a passare il concetto che l'offerta formativa è unica e conforme agli stessi ordinamenti generali, sebbene possa essere erogata da istituzioni statali o paritarie, a garanzia del pluralismo formativo e della libertà di scelta educativa sanciti dalla Costituzione.
Lo segnalano da tempo suor Monia Alfieri e lo stesso ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Così come qualcuno dimentica che negare la libertà di scelta educativa configurerebbe una scuola di regime, riducendo il diritto costituzionale all'istruzione all'obbligo di riceverla solo da scuole statali. Forsanche perché la previsione costituzionale della libertà dei privati di erogare istruzione senza oneri a carico dello Stato, è stata a volte interpretata come sostanziale negazione del diritto alla libertà di scelta educativa.
Ma per ogni studente che si affida alle scuole paritarie lo Stato risparmia. E parecchio. Mentre la sua famiglia sostiene il doppio costo della contribuzione alla fiscalità generale per un'istruzione statale non fruita e dell'onere per l'esercizio della libertà di scelta educativa. Cosa che di fatto preclude l'esercizio di tale libertà a quelle non in grado di sostenere il doppio contributo.
In uno Stato effettivamente liberale, solo attraverso il costo standard di sostenibilità si può garantire una reale libertà di scelta educativa anche ai meno abbienti e non solo alle famiglie che possono permettersi una scuola diversa da quella statale.
Ricordo che recentemente il ministro per le Autonomie Roberto Calderoli ha messo in piedi cabina di regia e gruppo tecnico per definire quali diritti civili e sociali hanno bisogno della fissazione di Lep (Livelli essenziali delle prestazioni). Questo lavoro ha già trovato esito nella norma che individua per quali materie non è necessario e per quali invece lo è. E tra queste c'è ovviamente l'istruzione.
Dopo aver fissato il livello dei Lep (che compete alla politica), saranno determinati il fabbisogno e il costo standard per superare definitivamente la spesa storica, garantendo a tutti condizioni identiche. Anch'io sono stato chiamato a dare il mio contributo in qualità di responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega.
È un percorso che incrocia la realizzazione piena del federalismo fiscale (definito al tempo del Governo Berlusconi IV), prevista dal PNRR entro il primo trimestre del 2026.
Avremo a quel punto le condizioni per un ragionamento serio e articolato a supporto e per la promozione del pluralismo educativo.
Questo è tra l'altro il sistema scelto dalla Regione Lombardia per sostenere la libertà di scelta delle famiglie e per finanziare i suoi percorsi di Istruzione e formazione professionale (Iefp) erogati da organismi pubblici e privati parimenti accreditati.
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di LA REDAZIONE
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