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Pellai: "Sei una bella o una cattiva persona? Le belle persone sono quelle che prendi ad esempio poiché rendono il mondo un posto migliore ma non sono infallibili"

Aggiornamento: 4 lug

"Le belle persone sbagliano, ma quando lo fanno, dentro di sé hanno un sensore speciale che le avverte del loro errore e le spinge velocemente a…”

Un'abitudine sempre più dilagante nella moderna società consiste nel distinguere tra belle persone e cattive persone. Si tratta, evidentemente, di un concetto molto ampio ed allo stesso tempo effimero, a tratti impalpabile ma, nonostante tutto, capace di influenzare le valutazioni che sempre più connotano gli individui nei loro rapporti interpersonali. 

Ed allora quando si parla di belle persone subito la nostra mente corre al concetto di esempio. Infatti, come sostenuto dal medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Milano Alberto Pellai, "le belle persone sono spesso ritenute esemplari". Appare necessario, pertanto, soffermarsi proprio sulla definizione di "bella persona" e, di conseguenza, sul valore da attribuire al concetto di "persona esemplare". Invero, tali definizioni assumono un ruolo fondamentale soprattutto per i più giovani e per tutti gli adolescenti in via di formazione, spesso indotti erroneamente a ritenere che tali definizioni siano riconducibili ad un soggetto incapace di commettere errori e, come tale, fonte di esempio per le altre persone.

A tal proposito, il noto psicoterapeuta Pellai ritiene che "per essere esemplari e dare il buon esempio non sia necessario essere perfetti". Non serve, cioè, essere persone infallibili". Dunque, compito primario della scuola attraverso gli insegnanti, nonché dei genitori, è quello di far comprendere e trasmettere ai più giovani un concetto di bellezza basato su valori interiori, sulla capacità di comunicare e di crescere con consapevolezza, sull'attitudine ad evolversi attraverso la condivisione, nella piena e perfetta coscienza che la perfezione non esiste.

Ed anzi, come afferma Alberto Pellai, "le belle persone sbagliano, ma quando lo fanno, dentro di sé hanno un sensore speciale che le avverte del loro errore e le spinge velocemente a rimediare".

Dunque le belle persone sono gli esseri umani con tutte le loro fragilità ma anche con le loro capacità, con tutti gli errori ma anche con l'immenso bagaglio di valori e di attitudini che li rendono in grado di rimediare, di correggere, di crescere e migliorare.

È fondamentale, pertanto, che ritorni di moda un concetto di bellezza che non sia sinonimo di perfezione, ma di esempio proficuo e costruttivo per potenziare, sviluppare ed ottimizzare la società che ci circonda: i giovanissimi, dunque, devono imparare ad amare le proprie imperfezioni, senza alcuna paura o timore, tenendo ben a mente che non bisogna chiedere troppo a se stessi ma occorre accettarsi, sperimentando anche le cadute, rialzandosi, coltivando la propria felicità senza omologarsi o uniformarsi ma imparando a differenziarsi, proprio perché ciò che ci rende speciali è la nostra unicità e non bisogna indossare una maschera ma valorizzare la propria essenza, non dimenticando mai che le perfezione non esiste.



di VALENTINA TROPEA

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