L’ assemblea regionale e il sit-in avvenuti in Sardegna allo scopo di protestare contro un piano che penalizza il diritto allo studio, taglia gli organici, aumenta le disuguaglianze, non salvaguarda le comunità sociali e travisa gli obiettivi del PNRR
Nella mattinata di venerdì 10 novembre 2023 si è tenuta un’assemblea sindacale regionale organizzata da FLC CGIL, CISL Scuola, Snals e FGU Gilda Unams con sit-in sotto il Consiglio regionale in Via Roma a Cagliari. L’iniziativa è nata come forma di protesta contro il piano di dimensionamento scolastico regionale per il 2024/2025. La partecipazione è stata numerosissima, contando la presenza delle delegazioni di tutte le province. La decisione è scaturita dalla mancanza di confronto, tra le organizzazioni sindacali e i rappresentanti regionali, sul Piano di dimensionamento, sottovalutando il punto di vista di tutti quelli che lavorano dentro il mondo della scuola.
<<Da sempre siamo convinti della necessità di un confronto con la Regione per rappresentare il punto di vista della comunità educante della scuola sarda- spiegano le varie sigle sindacali- considerando le conseguenze di un taglio così ampio e le profonde trasformazioni che il dimensionamento proposto è in grado di produrre non solo per il personale che vi opera ma per le comunità sociali della nostra regione, acuendo in misura sostanziale tutte le problematiche e i ritardi attualmente esistenti e che, in alcuni casi vedono la Sardegna ultima nel confronto con le altre regioni a livello europeo>>.
Nei giorni scorsi la regione ha rifiutato di incontrare le organizzazioni sindacali della scuola per ben due volte, prima convocandole in audizione in II commissione cultura e in conferenza dei capigruppo per poi disertare gli incontri o annullarli alla loro vigilia.<<Anche oggi non ha ritenuto di garantire alcuna rappresentanza. - rimarca la FLC CGIL Sardegna- Si replica un comportamento che di istituzionale sembra aver poco e mostra tutto il disinteresse della politica regionale verso un tema di importanza strategica come l’Istruzione>>.
La preoccupazione e l’obiettivo del sindacato è quello di salvaguardare la presenza capillare delle scuole in Sardegna quali irrinunciabili presidi di democrazia e contro lo spopolamento delle zone interne. <<Al Consiglio regionale continuiamo a chiedere di non rendersi corresponsabile di scelte dannose rimandando al governo nazionale questa responsabilità. Al governo nazionale chiediamo una revisione completa delle politiche di dimensionamento scolastico che tengano conto delle peculiarità e le specificità sociali e territoriali, garantendo il diritto allo studio di studentesse e studenti e un futuro migliore per le nostre comunità.>>
di VALENTINA ZIN
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