CREPET: L'UOMO SI È ARRESO, COME AMMALIATO DA UNA BELLA SIRENA CHE ESCE DAL MARE, NON È PIÙ CURIOSO DI SAPERE E DI CERCARE
- La Redazione
- 1 giorno fa
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L’esperto indaga le criticità della nostra società in maniera analitica, e ci spiega come quest’ultima si è insidiata nelle nostre vite senza che ce ne accorgessimo e ci ha ammaliati come fa una bella sirena che esce dal mare...

Crepet, psichiatra e sociologo di fama mondiale, è in giro per tutta Italia in questi giorni con il suo libro “il reato di pensare”. Un libro che parla dei profondi cambiamenti della società, una società che prima: “promette tranquillità e benessere”, poi invece, “spinge verso l’omologazione, spegnendo il pensiero critico, inibendo la creatività e il coraggio di essere diversi”, l’esperto diventando sempre più critico afferma: “la censura che non arriva dall’alto, ma si infiltra nel quotidiano, nei gesti, nei linguaggi, nelle scelte che non facciamo più”.
Secondo Crepet, di questo atteggiamento accomodante ne siamo diventati padroni, e la società che abbiamo adattato alle nostre “esigenze” : “ci invita a restare nella comfort zone: il luogo dove non si sbaglia, ma nemmeno si cresce”. Ma quindi se noi siamo diventati così passivi davanti al progresso chi si sostituisce al nostro posto? La risposta la conosciamo bene tutti: L’intelligenza artificiale, e su questa Crepet non transige, se continuiamo di questo passo “il rischio al quale andiamo incontro è enorme”. L’esperto indaga le criticità della nostra società in maniera analitica, e ci spiega come l'intelligenza artificiale si è insidiata nelle nostre vite senza che ce ne accorgessimo e ci ha ammaliati, proprio come fa una bella sirena che esce dal mare, queste le sue parole: “Tutti i giorni io vedo o intuisco dei pericoli. Quelli più subdoli sono legati alla tecnologia digitale, che sa vendersi molto bene. A noi non viene chiesto il permesso di mettere l’intelligenza artificiale nei nostri telefonini. Ce la vendono come il meglio che c’è oggi al mondo. Ma io sono perplesso al riguardo”.
L’esperto non ha dubbi, riconosce un potere enorme all’intelligenza artificiale, la definisce come :“la forza più straordinaria e più conservatrice che esista”, ma allo stesso tempo, incapace di generare il “nuovo”, a tal proposito afferma: “Non inventerà mai nulla. Il massimo della tecnologia oggi, a meno che non sia interconnessa con un cervello pensante, ripropone l’esistente”.
L’intelligenza artificiale, non si lascia mai andare all’errore è precisa, puntuale, ma anche poco autentica. Non è capace di proporre un pensiero critico, lo stesso pensiero che nasce dall’esperienza, dai tentativi e dall’errore. Secondo l’esperto se c’è un modo per salvare tutto questo è partire proprio dall’errore, farlo diventare il nostro punto di forza, come? "Bisogna restituire dignità all’errore, al fallimento, alla sconfitta, passaggi imprescindibili per una crescita sana ed equilibrata, perché le tempeste riescono a essere perfino salvifiche e rischiarano l’orizzonte." Infine Crepet ci lascia con una domanda che ci porta a riflettere profondamente: “In un mondo ‘ignorante’ chi inventerà il ‘nuovo’?” Questa domanda non perché crede che l’uomo non ne sia capace, ma perché si è arreso. Non è più curioso di sapere, di cercare, di scoprire perché c’è chi lo fa per lui.
di NATALIA SESSA
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