top of page

Crepet: cosa fa più paura ad adulti e genitori, la maschilizzazione del sesso femminile o la femminilizzazione del sesso maschile?

Crepet riflette sulle paure degli adulti di fronte ai cambiamenti nella percezione e nell’espressione della sessualità. Tra maschilizzazione e femminilizzazione, quali sono le vere inquietudini della nostra società?

Che cosa fa più paura a una parte non certo esigua di adulti: l’omosessualità, la maschilizzazione del sesso femminile o la femminilizzazione del sesso maschile? Li inquietano di più i leziosi codini dei giovani maschi o i ruvidi tatuaggi delle giovani femmine? È forse l’intuizione che una pari opportunità, finalmente non solo ipotizzata ma realizzata, abbia condotto molte giovani donne a pensarsi in modo più autonomo a turbare gli adulti benpensanti?

Paolo Crepet, noto sociologo e psicoterapeuta, da sempre impegnato a guidare genitori, educatori e insegnanti verso scelte più consapevoli sull’educazione dei giovani, in un suo recente intervento apre una riflessione diversa, ma forse la più rivoluzionata nella nostra società: la sessualità.

Lo scenario contemporaneo che si apre davanti a noi in tema di sessualità è vasto e, per molti adulti, persino eccessivo. I giovani oggi godono di una libertà d’espressione mai registrata prima: sono liberi di mostrarsi con look eccentrici e di fare scelte di vita che, solo pochi decenni fa, erano impensabili. Non esiste più un tempo prestabilito per sposarsi, fare un figlio, laurearsi. E se da una parte c’è una fetta di adulti che considera tutto questo eccessivo, dall’altra si osserva un maggiore rispetto per il proprio tempo biologico.

Il modello di famiglia in cui regnava il maschio alfa, il padre padrone che decideva per tutti, ha subito profonde trasformazioni. I ruoli non sono più rigidamente definiti: la nuova famiglia si fonda principalmente sulla collaborazione.

La riflessione dell’esperto continua: “Mai come oggi le giovani donne possono osare: progettare una maternità senza un partner, programmarla sfidando limiti biologici fino a ieri invalicabili. La scienza rende tutto questo fattibile. Il maschio, sempre più periferizzato, teme la delegittimazione del proprio potere”. I ragazzi, oltre ad avere maggiore rispetto dei propri tempi, dimostrano più consapevolezza rispetto a ciò che vogliono — o non vogliono. L’arrivo di un figlio, ad esempio, non è più un destino scontato; una giovane donna può desiderare e progettare una maternità senza necessariamente avere un compagno o un marito.

Tutte queste congetture e ideologie del passato sono state ampiamente superate. Si è così favorita un’emancipazione femminile mai vista prima, mentre anche gli uomini sono profondamente cambiati: hanno acquisito maggiore consapevolezza emotiva, hanno smesso di vergognarsi della propria fragilità, hanno riscoperto la possibilità di essere sensibili.

Crepet osserva: “In giro per le città si vedono molte ragazzine spigliate e decise, mentre molti ragazzini appaiono destrutturati e complessati. Tempo fa, durante un’assemblea, ho ascoltato un ragazzo denunciare con grande coraggio e molta sofferenza la propria pena d’amore, il suo recente insuccesso sentimentale. Solo vent’anni fa, quel ragazzo si sarebbe vergognato di provare sentimenti, di non riuscire a rappresentarsi agli occhi dei suoi pari come il macho capace di spezzare i cuori delle femmine, il maschietto ‘che non deve chiedere mai’, orgoglio di tanti genitori, oggetto simbolico di tanta pubblicità dozzinale”.

La sessualità e i suoi cambiamenti sono temi complessi, ma l’analisi dell’esperto ci aiuta a comprendere che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta. Come afferma Crepet: “Oggi, l’emergere di questa incertezza comporta una grande opportunità: una donna che cresce più forte e decisa saprà farsi rispettare meglio di sua madre; un maschio più sensibile diventerà meno superficiale e indifferente di suo padre alle emozioni”.

Per Crepet, la sessualità non è un’eccezione o un evento straordinario, ma qualcosa che esiste in noi fin da prima della nascita. Dovremmo acquisirne maggiore consapevolezza, accantonare vecchie congetture e stereotipi, e permettere al bambino o alla bambina di affermare liberamente la propria individualità nel mondo.

Come conclude Crepet: “Alla fine, la parola sessualità significa soprattutto relazione. In un’epoca di rapporti affettivi frigidi, non credo proprio che debba essere la prima parola da emendare. Piuttosto, sarebbe interessante interrogarci sul ruolo che la scuola e le altre agenzie educative potrebbero avere nella diffusione di una cultura della sessualità”.

di NATALIA SESSA

EDUCAZIONE
E CULTURA

NUOVI BANNER - 2 (2000 × 2160 px) (2).jpg
ID CERT (3).jpg
SUCCESSO 1
AUMENTA IL PUNTEGGIO IN GRADUATORIA DOCENTI
SUCCESSO 1
BANNER - NUOVA HOME PAGE

GPS 2024 2026

AUMENTA IL PUNTEGGIO IN GRADUATORIA DOCENTI
BANNER - NUOVA HOME PAGE

INVIACI IL TUO COMUNICATO

info@ascuolaoggi.it

ascuolaogginews@gmail.com

A scuola oggi è un portale che tratta notizie su quanto accade nel mondo scuola. Notizie per docenti di ruolo, docenti di sostegno, docenti precari, personale ATA, educatori, genitori e alunni. Inoltre le sezioni dedicate ai membri offrono servizi aggiuntivi: corsi gratuiti e supporto a quanti richiedono informazioni.

bottom of page