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Carta del docente anche ai precari, vale il “principio di parità di trattamento”: a Roma il Tribunale risarcisce con 2.500 un precario difeso dai legali Anief

Pacifico: "presentare ricorso facendosi difendere dai legali Anief contro il ‘no’ immotivato del legislatore alla Carta del docente ai precari rappresenta una decisione che comporta altissime..."



Ancor una sentenza del Tribunale di Roma a favore di un insegnante precario che ha rivendicato e ottenuto la Carta dei docenti per gli anni di supplenza svolti: sono ben 2.500 gli euro assegnati all’insegnante, che a fronte di cinque supplenze annuali, svolte tra il 2018 e il 2023, si era dovuto formare a proprie spese. Adesso, grazie all’azione vincente dell’Anief, il diritto all’aggiornamento è stato riconosciuto. Nella fattispecie, il giudice del lavoro ha ricordato che “la Suprema Corte” di Cassazione lo scorso 27 ottobre con la sentenza 4090/23 “hha accertato il contrasto del diritto interno (art.1 comma 121 L. 107 cit.) con la clausola 4 accordo quadro sul lavoro a tempo determinato recepito dalla direttiva 1999\70, che garantisce il principio di parità di trattamento del lavoratore a tempo determinato, nella parte in cui esclude il diritto al riconoscimento della carta docente per gli insegnanti con incarico annuale ovvero fino al termine delle attività didattiche”.



Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “presentare ricorso facendosi difendere dai legali Anief contro il ‘no’ immotivato del legislatore alla Carta del docente ai precari rappresenta una decisione che comporta altissime possibilità di riuscita. Anche perché dello stesso parere della Cassazione sono stati anche la Corte di Giustizia europea, attraverso l’ordinanza della VI Sezione del 18 maggio 2022, e il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1842/2022. È bene però che i supplenti o gli ex precari non facciano passare troppo tempo dalle supplenze svolte: dopo cinque anni scatta la prescrizione e si perde il diritto al risarcimento”.



LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI ROMA

Nella sentenza il giudice “dichiara il diritto di parte ricorrente a fruire della carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente per gli anni scolastici 2018\2019, 2019\20, 2020\21, 2021\2022 e 2022\2023 e condanna il Ministero convenuto ad assegnare alla ricorrente la

carta elettronica accreditando sulla suddetta carta l’importo nominale di E.2500,00, oltre interessi legali nella misura di legge;

rigetta nel resto;

condanna il Ministero convenuto al pagamento delle spese di giudizio liquidate nella somma di E.980,00, oltre spese generali forfettariamente determinate nella misura del 15%, con attribuzione.

Si comunichi

Roma 8.4.2024 Il Giudice



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di LA REDAZIONE




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