Attacco in un Liceo scientifico: Un gruppo di individui armati di spranghe ha devastato aule, infranto vetri e imbrattato i muri con svastiche e slogan fascisti. È accaduto a Genova
- La Redazione

- 4 ore fa
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“Ogni aggressione contro la scuola è un’aggressione contro la libertà di pensiero, contro il diritto dei giovani a crescere in un ambiente che alimenti la coscienza critica, la partecipazione...”

Attacco avvenuto al Liceo scientifico “Leonardo Da Vinci” di Genova, un gruppo di individui armati di spranghe ha devastato aule, infranto vetri e imbrattato i muri con svastiche e slogan inneggianti al fascismo.
Un gesto che non colpisce solo un edificio, ma l’intera comunità educativa e il suo mandato etico e civile. La scuola è, e deve restare, un presidio inviolabile della democrazia. È il luogo dove si impara a dissentire senza distruggere, a discutere senza violare, a costruire il futuro con la parola e non con la violenza. Ogni aggressione contro la scuola è un’aggressione contro la libertà di pensiero, contro il diritto dei giovani a crescere in un ambiente che alimenti la coscienza critica, la partecipazione e il rispetto reciproco.
L’episodio di Genova si inserisce in un clima preoccupante di regressione culturale, dove simboli di odio e nostalgie totalitarie riaffiorano con sconcertante leggerezza. Chi varca la soglia di una scuola brandendo spranghe e intonando “Viva il duce” non solo offende la memoria storica, ma tenta di colpire la funzione stessa dell’educazione: quella di emancipare, di aprire menti e cuori, di costruire ponti là dove l’odio vuole innalzare muri.
Il CNDDU sottolinea che la scuola non è un luogo neutro, ma un laboratorio permanente di cittadinanza, un crocevia di diversità e di speranze. Difendere la scuola significa difendere l’essenza della democrazia, la linfa vitale della Repubblica, il terreno su cui germoglia la libertà. È necessario che le istituzioni assumano una posizione chiara e determinata: ogni atto di violenza contro la scuola deve essere perseguito con la stessa severità riservata ai crimini contro la comunità. L’indifferenza è la complice più subdola dell’intolleranza.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani invita tutti i docenti a trasformare l’indignazione in impegno educativo, a fare di questo episodio un’occasione per discutere con gli studenti di memoria, di antifascismo, di diritti umani. È nei banchi, nel dialogo quotidiano, nelle parole che si scelgono in classe che si costruisce la vera barriera contro la barbarie. Esprimiamo la nostra solidarietà agli studenti, ai docenti e al personale del Liceo “Da Vinci”, custodi oggi di una resistenza civile che non si misura nel silenzio, ma nella forza pacifica della cultura. La scuola è il primo baluardo della democrazia e la più alta forma di disarmo: insegna a pensare, non a colpire; a dialogare, non a distruggere. Genova, città di memoria e di dignità, non cede all’odio: dalle sue aule si leverà, più forte, la voce dell’educazione ai diritti umani.
di NATALIA SESSA






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