Galiano: "Per diventare grandi bisogna provare e riprovare senza mai mollare, ascoltando e non ignorando quella voce che viene da dentro e che ci permetterà di coltivare il nostro desiderio di vita"
- La Redazione

- 24 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 25 ott
Sapremo con certezza chi siamo, sapremo di essere sulla strada giusta, solo quando impareremo ad ascoltare quella voce che viene dal profondo della nostra…

“Prof, come faccio a sapere chi sono? Non le conto nemmeno più le volte che un ragazzo o una ragazza mi hanno scritto, in messaggi o su carta, la domanda: «Ma io come faccio a sapere chi sono?». Le volte che i loro occhi smarriti mi hanno interrogato e mi hanno parlato di quanto è difficile cercare sé stessi nella nebbia degli anni di scuola, dei litigi coi genitori, degli scazzi con gli amici e degli amori non corrisposti. Di quanto tutte le strade ti sembrino giuste, e tutte sbagliate.
Me li immagino di fronte al cellulare o alla tastiera del computer, appoggiati al loro cuscino, di notte, lo schermo unica luce nel buio, l’esitazione prima di premere INVIO, e pensare a quei messaggi mi ha ricordato uno dei motivi per cui scrivo le storie che scrivo: per me, è un po’ come spedire lunghe lettere all’adolescente che sono stato. Dirmi tutto quello che avrei tanto voluto sentirmi dire. Solo che lo dico a loro.
«E se poi inizio a studiare questa cosa e scopro che non mi piace?»
«Come si fa a essere sicuri che la strada è quella giusta?»
«Lei, prof, quand’è che ha capito che voleva insegnare?»
Bella domanda”: attraverso tale osservazione pregna di significato lo scrittore ed insegnante italiano Enrico Galiano pone l’accento sugli interrogativi che i suoi studenti gli rivolgono maggiormente.
Ed allora come si fa a sapere con certezza chi siamo? Quando capiamo di essere sulla strada giusta?
“Credo sia come una voce. Davvero, non ho idea di come funzioni, ma l’unica cosa che sento di poter dire è che si presenta come una voce. Qualcosa che ti chiama, come quando da piccolo vedi un adulto fare qualcosa e pensi: ‘Però, sarebbe bello provarci’. Un suono che ti attira a sé, quando sei totalmente immerso nel fare tu qualcosa e ti pare che il tempo scorra via più lentamente e più velocemente insieme.
Piccole schegge di voce – durano una frazione di secondo non di più –, ma ti sembra distintamente di sentir chiamare il tuo nome, con una leggera eco che ti fa alzare la testa e guardarti intorno. Non per niente un altro modo di chiamare questa cosa è ‘vocazione’, squillo che ti sveglia nella notte, temporale che senti risuonare dentro di te”:
questa la risposta dell’insegnante che induce ad una profonda riflessione. Dunque sapremo con certezza chi siamo, sapremo di essere sulla strada giusta, solo quando impareremo ad ascoltare quella voce che viene dal profondo della nostra anima e che ci dice che siamo nel posto giusto, a casa.
Quando tutto andrà storto, quando la reazione più ovvia sarà mollare o scappare ma noi sceglieremo comunque di restare: sarà proprio in quell’istante che scopriremo davvero chi siamo.
Ecco allora il messaggio che Enrico Galiano vuole trasmettere ai giovanissimi: nella vita sarà sempre molto difficile scegliere e si avrà sempre paura di sbagliare ma l’unico modo per diventare davvero grandi è provare e riprovare, anche rischiando di sbagliare, ma ascoltando e non ignorando quella voce che viene da dentro e che ci permetterà di coltivare il nostro desiderio di vita, senza mai mollare, desistere, rassegnarsi, ma anzi lottando per essere se stessi.
di VALENTINA TROPEA






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Bellissimo, le vocazioni sono voci che vengono dal profondo , solo dopo un ascolto interiore molto attento e costante. Se analizziamo le nostre azioni , possiamo spesso constatare che molte volte quando abbiamo dato ascolto al cuore, abbiamo dato voce alla nostra parte romantica, dando voce poi ai sentimenti senza tempo di cui siamo capaci. Io credo che solo un confronto maturo con le persone adulte veramente, adulte dentro, può stimolare uno sforzo cognitivo che è di raccordo con la crescita personale interiore.