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Scatti di anzianità quadriennali nel nuovo Contratto, per Anief i 500 milioni sono nella disponibilità del Ministero

"Per risolvere i problemi della scuola non sono certo risolutivi i 500 milioni di euro indicati in questi giorni... "

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“Per risolvere i problemi della scuola non sono certo risolutivi i 500 milioni di euro indicati in questi giorni dalla segretaria del Pd Elly Schlein, però quella cifra è già nelle disponibilità del Ministero dell’Istruzione e deve essere destinata al rinnovo del Contratto per aumentare il salario accessorio di 1,2 milioni di lavoratori pagati davvero poco rispetto agli altri dipendenti pubblici e ai dipendenti dei comparti d’Istruzione dell’area Ocse”.

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A dichiararlo è oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, che coglie l’occasione per ricordare che “se si lasciasse quella cifra interamente per il rinnovo del contrario scaduto potrebbe certamente accelerare le trattative, che riprenderanno il 4 settembre, per la firma in autunno del rinnovo del Contratto collettivo nazionale”.

“In questo momento storico – continua Pacifico - ci vogliono fatti nuovi per poter chiudere un contratto scaduto da un anno (2022/2024) e aprire le nuove trattative grazie alle risorse già stanziate nella legge di bilancio, alle quali bisogna aggiungerne delle specifiche per iniziare a colmare il gap stipendiale che si è creato negli ultimi dieci anni coi dipendenti delle funzioni centrali (sopra a docenti e Ata di 8mila euro, senza dimenticare che rispetto agli stipendi dell’area Ocse in meno di un lustro abbiamo perso il 7,5%) per il contratto 2025-2027.


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I 500 milioni che potrebbero essere destinati al salario accessorio o con assegni una tantum – incalza il presidente Anief - dovrebbero essere presi dalle risorse per la valorizzazione del sistema scolastico (385 milioni entro il 2027), dai risparmi sulla tardiva attivazione dei profili professionali (73 milioni per il 2024 e 2025) per il personale ATA, dai risparmi sul dimensionamento per la parte variabile degli stipendi dei DSGA ( dal 2025). E si potrebbero utilizzare i 50 milioni per la continuità didattica già disponibili”.


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Il giovane sindacato ricorda che vi sono anche altre modalità di incentivo economico per i lavoratori della scuola: “Ai milioni già detti – spiega ancora il leader Anief - bisognerebbe aggiungere i buoni pasto da rimettere alla contrattazione di istituto e lo stop all'obbligo della trattenuta ENAM che lascerebbe finalmente 50 euro mensili dal 2026 nelle tasche delle maestre e i maestri già penalizzati per uno stipendio tabellare più basso delle altre insegnanti. Sarebbe opportuno anche definire al tavolo in Aran i criteri per pagare il bonus alle figure di sistema dal 2027, che stanno per frequentare il secondo ciclo di formazione incentivante prevista dal PNRR”.


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Pacifico è convinto che “con queste nuove risorse lasciate alla contrattazione, il ministro Giuseppe Valditara darebbe un nuovo segnale per accelerare la firma del contratto, soldi che anche la segretaria del PD Schlein auspica siano destinati agli aumenti. Poi si potrebbe lavorare alla prossima legge di bilancio, per la quale è evidente che per questo turno tutte le risorse stanziate dal ministro Zangrillo per la pubblica amministrazione dovranno riguardare gli aumenti stipendiali del solo personale scolastico che fino a 10 anni prendeva di più dei dipendenti dei Ministeri”.

Il giovane sindacato ricorda che soltanto nell'ultimo decreto PA ci sono stati aumenti ulteriori per i dipendenti delle funzioni centrali e locali. “Tali risorse non basterebbero al comparto Istruzione, Università e Ricerca – ricorda ancora Pacifico -, ma si traccerebbe un percorso che dovrà essere seguito nelle leggi di bilancio successive per valorizzare 1 milione di insegnanti ed educatori e 300 mila amministrativi della scuola”. Alla ripresa del confronto ad inizio settembre con l’Aran, il sindacato Anief è pronto a discutere su queste basi: “L’obiettivo – conclude il presidente Anief – è quello di giungere a conclusioni celeri delle trattative. Sempre in attesa di una revisione delle attuali fasce stipendiali, per le quali sarebbe opportuno prevedere scatti di anzianità quadriennali e garantire la parità di trattamento economica e giuridica tra personale precario e di ruolo”.



di LA REDAZIONE



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